Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI

Collaboratore Vincenzo RAIMONDI

Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
Altri Sport

 

L'angolo sportivo di Lino Manocchia

www.giulianovailbelvedere.it alla scoperta dell'America
 

Esclusiva

Mario Andretti, la velocità senza tempo

Intervista al campione di automobilismo che il prossimo 28 febbraio compirà 74 anni

 

L'automobilismo è una tradizione di famiglia in casa Andretti: Mario (74) tra il figlio  Michael (51) e il nipote Marco (27)

 

NAZARETH (Usa), 25.2.2014 - Da lontano Nazareth ha le sembianze di un artistico Presepio ammantato di neve, caduta abbondantemente nelle ultime settimane. Sulla  collina delle rose si erge la lussuosa villa del Campione dei Campioni, Mario Andretti, dove fummo ospiti un’altra volta, sempre coperta da manciate di neve. In casa Andretti si giubila per la nascita di due gemelli (maschio e femmina) che papà Michael (figlio di Mario) ha battezzato con i nomi di Mario e Mia. Quassù il Sindaco del Libero Comune  di Montona in Esilio (organismo che riunisce tutti gli esuli di Montona; ndr), il Comm. Mario Andretti, ex campione di F.1, vincitore nelle più difficili e prestigiose categorie  automobilistiche, che il 28 febbraio compirà 74 anni, trascorre le ore libere dalle sue molteplici attività in compagnia della consorte Dee Ann, guidando una batteria di auto pregiate, compresa la classica Corvette ZR1, e ricordando che a 13 anni, sospinto dal prurito al piede destro, lanciò per la prima volta una macchina da corsa cui fece seguito una cornucopia di episodi, uno più avvincente dell’altro.

Mario occupa il tempo...”lavorativo” istruendo novelli driver da introdurre nelle file della Indycar , e guidando, prima di ogni gara, uno speciale bolide biposto. In questo modo rende felici gli ospiti desiderosi del brivido.

Interessante appare il nostro discorso sulle categorie, le corse e le vittorie poiché Mario rappresenta la storia centennale del campionato monoposto (nato nel 1909), nel quale egli ha trascorso 20 anni partecipando a 897 gare, vincendone 111 e segnando 109 pole position.

Più che logica dalla nostra conversazione, appare la domanda:

Mario, provi nostalgia della F.1?

«Sempre. Come si può dimenticare uno dei mosaici più belli dello sport, un amore che mi ha retto in vita per anni? Lo segui, lo ami, non lo puoi dimenticare»

 

E quel “nomignolo” affibbiatoti dal grande asso del volante Jimmy Clark ti solletica ancora?

«Già, sì, il Piedone!... - dice  Mario,  arricchendo la frase con un sorriso tra il patetico e l’orgoglioso-. E’ che non riesco a trovare un freno capace di  ridurre la velocità...Comunque oggi si guarda più alla sicurezza che al pericolo delle velocità, che è sempre esistito ed esisterà, altrimenti addio interesse»

 

Francamente  parlando, la velocità è pericolosa nelle corse?

«Tu sai che le velocità fanno parte delle corse, eccitano il nostro sport»

 

Mario, ti trovo  in ottima forma, come fai?

«Non sono più attivo nelle piste come pilota, ma colà io vivo notte e giorno. Le corse sono come una bella amante: ti eccitano, ti conquistano e ti spingono a tenerti in forma. Regolarmente pratico molti sport, tennis, sci acquatico  e tanti altri esercizi che praticavo nel passato».

 

Ti piacerebbe rifare tutto quello che hai fatto?

«Senza dubbio, non ci penserei un sol momento, poichè’ non sono superstizioso e attaccherei  ogni soggetto a cuore aperto».

 

Mario accenna un sorrisetto semicanzonatorio...

«mi piacerebbe tornare indietro nel tempo, come quando ci conoscemmo nella pista del New Jersey, poco dopo il tuo arrivo dall’Italia».

 

 

Il primo incontro di Mario Andretti con Lino Manocchia

 

Gia’, ricordo, ricordo quando mi dicesti che in pista non si viene incravattati e fazzoletto al taschino. Fu un suggerimento intelligente  ed appropriato.

Mi sembra superfluo chiederti qual è il tuo numero preferito, considerando che sei salito sul podio sempre come numero uno…

«Quei momenti non si dimenticano più»

 

Il Commendatore Mario Gabriele è sempre stato così, animato da una forza  straordinaria  ed un entusiasmo straripante che ha saputo trasmettere anche al figlio Michael. Istriano d’origine, sollecitò il grande Drake a scrivere nel suo libro ”Andretti è coraggioso, generoso, serio professionista, idolo d’America, salito anche alla gloria di Indianapolis, è divenuto campione del mondo. Al  nome del “kid” sono legate alcune delle più belle  vittorie Ferrari”.

La nostra conversazione  vira verso la serie Indycar, dove  Marco, nipote di nonno Mario, sta consumando la pista che conduce al grande traguardo

 

Pensi che prima o poi il  “delfino” di casa Andrtetti riuscirà a sfondare la porta, presentandolo al traguardo iridato?

«Stiamo lavorando, lottando accanitamente, risponde Mario. I mezzi non mancano, ma il “pollaio” della serie Indycar è popolato e sempre più difficile, pertanto il passo non è facilmente attuabile. Mi piacerebbe vedere Marco su un bolide iridato, capace di imitarmi in qualche risultato. E’ un grande sogno di nonno, ma non dispero»

 

Siamo sul soggetto corse e ci interessa conoscere il parere di Mario “Piedone” su come vede la Indycar oggi.

«Sembra abbiano trovato il  dirigente adatto in  Mark Miles, ma  ci sono tanti problemi da risolvere che, se positivi, potrebbe presentare un campionato di rispetto. Stanno lavorando seriamente, vedremo»

 

E’ impressione del cronista, però, che da qualche anno quella serie, un tempo rivale rispettata anche dalla F.1, stia procedendo contro corrente, nonostante una schiera di reporter casalinghi esultino apertamente. Sarà tutto da vedersi.

Dopo Mario Andretti chi è stato il più grande campione degli ultimi 40 anni?

«Domanda  scabrosa, senza dubbio, e sono impacciato a rispondere, poichè temo di lasciar fuori qualche meritevole. Ma ce ne sono tanti»

 

Qual è il ricordo più bello della tua carriera?

«Vincere il mondiale, che vale una vita»

 

Chi è Mario Andretti?

«Un lavoratore che ha dato il cento per cento ed ha ricevuto tutte le soddisfazioni immaginabili dell’automobilismo, il mio primo, vero amore».

 

Scambiamo con Mario gli auguri di Buon Compleanno (il cronista ha salutato la 93ma primavera, il 20 febbraio scorso; ndr). Brindiamo al successo di casa  Andretti, scambiamo qualche foto e via, il ritorno a Cambridge (N.Y.), un angolo di paradiso poco diverso da Nazareth in Pensilvania.

Lino Manocchia è nato a Giulianova il 20 febbraio del 1921, dagli anni '50 si è trasferito negli Usa. Il mondo dei motori ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale della sua prestigiosa e lunga carriera di giornalista
 
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo