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Che fine farà l'ippica italiana?

 

NEW YORK, 9.11.2014 - Dove sta andando l’ippica tricolore?  L’impellente domanda degli sportivi chiama in campo due esperti connazionali, Luca Fraioli e Rodolfo Galdi, che su "La Repubblica" tracciano un quadro niente affatto confortevole che non depone a favore dello stivale.

Il cronista, che vive da diversi anni negli Stati Uniti, ha avuto modo di penetrare nell’atmosfera ippica yankee, fortunatamente tutt’ora in auge, ricca, frequentata da sportivi amanti delle quattro zampe, bramosi di scommettere il più possibile a mani aperte, assistendo alle manifestazioni più eccitanti della categoria, su scala mondiale. Italia compresa, che inviò, nei famosi ippodromi statunitensi, il meglio della produzione tricolore impostasi in varie manifestazioni, come il classico “Roosvelt” nell’isola del Long Island (N.Y.).

Tanto per ricordare un campione, citiamo “Winky” la puledra della Nuova Sbarra  che, nella notte del trotto stellare,  stracciò anche il record della corsa fermando il cronometro su 1.11.6 contro  1.10.3 del fenomenale “American Winters” di 3 anni.

Chi scrive ha trasmesso diverse manifestazioni per la RAI Tv, e conosciuto  molti proprietari e guidatori i quali godevano del prestigio nel settore ippico americano.

 

Si fa ricordare che la piazza ha prodotto per anni cavalli straordinari facendo dell’allevamento una vera e propria industria di successo. Purtroppo, però, dall’Italia giungono notizie che parlano di tagli di fondi, errori della politica e autogol di una categoria perennemente litigiosa, con tutto il comparto che versa in una crisi nerissima. Le statistiche indicano una chiusura, negli ultimi quattro anni, del 35% delle scuderie, 2000 posti di lavoro persi e la svendita di prestigiosi trottatori  su Internet.

Sprechi, burocrazia, corruzione, cattiva politica, soldi pubblici usati per altre attività. Un vero peccato. Anche questi animali stanno pagando un caro prezzo alla crisi, e non solo economica, che sta attraversando il Paese.

Da noi, si sa, individuare i responsabili è spesso impossibile, specie quando le colpe appartengono ad un periodo di 15 anni ed oltre con prebende al circo equestre che ha vissuto  al di sopra delle proprie possibilità.

Più specifico Luca Fraioli quando dichiara “che la lenta agonia del cavallo italiano inizia a Verona, sede di una delle più importanti rassegne equestri d’Europa”.

“Quest’anno  i cavalli attireranno un pubblico sostanzioso di curiosi”, spiega Luca  Marcora, figlio di Giovanni, ministro dell’Agricoltura degli anni ‘70.

”Ogni anno, invece di “coltivare” cavalli  campioni si convertono in cavalli animali agricoli con cui fare ampie passeggiate a spese nostre”.

Sì, una volta c’era l’ippica italiana, rispettata e temuta, e fruttava miliardi, come del resto avviene nel resto del mondo. Il tesoro ha un nome preciso: ”scommesse”. Poi c’è stata l’esplosione degli altri giochi e le altre scommesse che hanno usufruito degli spazi dell’ippica.

Spiega Fraioli  che nel 2006 il monte premi  per le corse di galoppo era di 47 milioni di euro, sette anni dopo nel 2013 il monte premi si è quasi dimezzato. ”Il mondo cambia - conclude Fraioli - e l’ippica non sarà più come prima. Mentre l’Italia è un Paese che butta via tutto, anche un nuovissimo gioco introdotto nelle sale scommesse.

Il Governo sembra interessato a dare man forte, ma sono parole lente, difficili a disbrigare. Sappiamo che il settore ha bisogno di risposte urgenti e stiamo facendo il possibile, molto dipenderà dall’esito della fiera veronese. Ci sono 70 sigle sindacali che rappresenteranno il  settore".

Pochi sanno che il noto cantante lirico e maestro di musica leggera, Andrea Bocelli, è un appassionato di cavalli, passione spuntata sin da bambino. Nel centro di Valdera egli possiede cavalli che ama cavalcare lungo i boschi e sulle spiagge. Propende per  gli “Andalusi”.

L'Angolo sportivo

 

 

di Lino Manocchia

 

 

 

 

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