LONG BEACH, 2.4.2014
- Il prossimo 10 aprile, in occasione del 40°
G.P. di Long Beach, tre eminenti personaggi
dello sport automobilistico Usa verranno
inseriti nel famoso Motorsport Walk of Fame
di Long Beach, il tempio dei grandi del passato.
Sono il magnate di Wheeling (Illinois) Gerald "Gerry"
Forsythe, l’industriale californiano di origine
austrialiana Kevin Kalkhoven e il tre volte
campione di Indianapolis, Dario Franchitti.
Tre “leggende” delle quattro ruote che hanno
altresì raggiunto importanti “accomplishment”
per le vittorie, sia sulla mitica pista della
ridente città californiana che nel resto del
mondo.
GERALD "GERRY" FORSYTHE è stato 4 volte
vincitore, come proprietario di team, nel
campionato Atlantic e 32 volte primo al
campionato Champ Cart, con al volante piloti
come Danny Sullivan, Greg Moore, Jacques
Villeneuve, A./J. Almendingher, Patrick
Carpentier e Alex Tagliani. Grande scalpore
suscitò la creazione, da parte di Forsythe e
Kalkhoven, di una serie dal nome di Champ Car,
che il magnate abbandonò dopo 8 anni, stanco
della inettitudine dei dirigenti di Indy,
guidati dall'incapace patron dello speedway
Tony George.
Forsythe liquidò la serie e aquistò la G.P.
Association di Long Beach e quella di Toronto
(Canada), continuando a ottenere vittorie
gare su gare. Nel 1995 Gerry ampliò il suo
potere d'acquisto incamerando le piste di
Monterey e Mexico City, per poi invadere
l'Inghilterra, formando due potenti team che
fecero scrivere pagine esaltanti.
KEVIN KALKHOVEN
Patron della KV Racing Technology, è partner in
investimenti nel motorsport con l’ex pilota
Jimmy Vasser risultando vincitori del G.P.
di Long Beach del 2008 con il pilota Will Power
e della tappa Atlantic 2005 nonchè la 500 miglia
di Indy con Tony Kanaan, ed altri ancora come
Paul Tracy, Simona De Silvestro, Cristiano da
Matta, Oriol Servia, Takuma Sato e il noto
Rubens Barrichello.
«Siamo lieti di elogiare i numerosi successi
ottenuti dal valido pilota DARIO FRANCHITTI
(foto a fianco)
la cui illustre carriera rende onore alla
patria e ai dirigenti dei team per i quali Dario
ha corso - ha detto Jim Michaelian,
presidente e CEO del Grand Prix di Long Beach -
ed eguale riconoscimento va a Jerry e Kevin,
non soltanto per i loro team e successi di tappa
ma per i continui investimenti a favore
dell’Associazione».
Senza dubbio la vita dell’automobilismo Usa
poserebbe su un altro glorioso piedistallo senza
le circostanze, la situazione avversa e quindi
la guerra fratricida che fece saltare tutto
con grande disappunto del magnate dell’Illinois
il quale giurò che non avrebbe mai più pensato
di “ritornare” sia pure con un binomio sicuro.
«Tornare nell’atmosfera negativa del passato
- sentenziò- sarebbe il peggior pericolo e
vergogna».
Ora però, meritatamente, Gerry Forsythe entra in
un mondo di “grandi del volante” come Phil
Hill, Dan Gurney, Mario Andretti, Paul Newman e
Carl Hass, per citarne alcuni, ed il suo nome
rimarrà immortale per i posteri.
Del resto il “gentleman” dell’Illinois è un
“racing magnate” per dirla con la stampa
americana. Ha sulle spalle 30 anni di corse su
ovali e stradali e compì il passo giusto
allorchè, disgustato dalla nevrotica guerra
dell’inesperto “principe” di Indianapolis, Tony
George, liquidò la parte peggiore della Indy Car,
tenendosi la casa inglese Cosworth, la distinta
Associazione del G.P. di Long Beach, liquidò le
piste di Monterrey e Messico City nonchè
Rockingam in Corby (UK) dove aveva fatto
svolgere magnifiche gare di successo.
Gli amici lo considerano un ”Concord” e malgrado
i 73 anni ha lo stile
compunto e distaccato, cortese ed affabile,
indistruttibile leader della ciclopica ditta “Indeck”.
Le ‘voci’ del momento parlano di una guerra
intavolata da Chris Pook, fondatore, nel 1975
dell’Associazione californiana, che con il sommo
Ecclestone vorrebbe portare la Formula Uno
proprio a Long Beach, mossa che potrebbe
significare il crollo dello splendido, annuale
G.P. della città del West. Ma proprio di questo
concetto sarà importante ascoltare la decisione
del valido industriale Jerry Forsyth e
dell’attivo dirigente Jim Michaelian al quale
non è stato difficile distinguere il magnifico
“Triunvirato” edizione 2014, traguardo
inconfondibile per i tre migliori del mondo su
quattro ruote: Forsythe Kalkhoven Franchitti |