GIULIANOVA,
25.3.2015 -
Venerdì 27 marzo, alle ore
21,30, presso il Circolo virtuoso Il nome
della Rosa di Giulianova,
in collaborazione con Accademia
Pugilistica Giulianova, Associazione
Pugilistica Rosetana,
A.S.D. Tortoreto e Via del Sole Volontari
Giulianova,
si svolgerà la VII edizione della manifestazione
“Al cazzotto bisogna offrir da bere”,
serata aperta ai Soci de “il nome della Rosa” –
istruttori , atleti, amatori, aspiranti Pugili,
“perplessi” senza distinzione di età, sesso,
peso, altezza, aspirazioni e “presunzioni”.
Proiezione di filmati e commenti della Grande
Boxe Mondiale di tutti i tempi “in allegria ed
allergia per i luoghi comuni”.
“Noble Art” la Boxe dipinti
in immagini foto e video di volti e profili “ben
storti e profumati di sudore”. Retta via quella
del combattimento pensando di esser invincibili,
forti anche quando se ne esce con Onore e
Riconoscimento “sconfitti”. Retta Gioia comunque
la Lotta, per qualsiasi buona causa e non
pretesto. Nel Pugilato, che il pugile lo sappia
bene o meno, ci son segni predestinati dalla
Vita, non quella “pacifica e tollerante per
mezzi pieni e mezzi vuoti”. Ci son icone della
pienezza del/nel sacrificio, alla ricerca
dell’impossibile impresa. Il Ring è un quadrato
con angoli opposti vivi e neutri, da una parte
fronte rosso e blu, i “miles combattenti”, negli
altri bianchi, purezza della regola riconosciuta
nel giudice “imparziale”. Il Ring sospeso ad
appena 1 metro da paure e invidie degli astanti
in pavide pelli e pellicce. Il Ring è un
“tappeto” dei sogni che vola. Sul ring si gira
in tondo dentro un pentagramma di 16 corde con
assoli di identici strumenti, Sguardo, Prontezza
dei riflessi, Grinta, Tecnica, Leggerezza
estetica e Potenza. Sul Ring non si finge, c’è
capacità severa di dialogo ed ascolto senza
parole, senza equivoco.
La manifestazione VII di I – II –
III – IV – V e VI (come round) ha titolo
generoso creato sera d’inverno fuor di uscio de
“il nome della Rosa” . Un pugile anziano, ma non
mai codardo (abbiamo motivo per crederlo),
ancora in veste di saggio esperto e competente,
parlando della Boxe, dei suoi trascorsi con voce
nasale da “naso piegato da un gancio non visto”,
regalò perla di saggezza per chi come noi, suda
perle di sudor in duri allenamenti. “Al
cazzotto bisogna offrir da bere” sentenziò
di getto, sicuro ed avvenente, rilanciando
ennesima sfida. Stupii della sentenza “non
avvelenata da nessun rancore”!
Capii, pensandolo
un riconoscimento predestinato, un
“ritrovamento”, che al “pugno” nel regolare
combattimento, bisogna esser riconoscenti, in
misura della prova…della prova! Il “cazzotto”
nella Boxe non è una volgare violenta
provocazione, ma un invito alla riflessione!
Alzare prossima volta di più la “guardia” è già
nel mondo universale contemporaneo una menzione
d’Onore preziosa. Combattere “versus” iniquità e
sopraffazioni con Animo gentile, Aristocratico,
ma fermo e determinato. Riconoscere nel
combattimento solo ragioni ideologiche degne e
profondamente intellettuali.
Questo
nell’abbraccio fra pugili (sempre) fine “ultimo
round” vuol dire “presentar con Onore le armi”.
La collaborazione naturale, armonica evidente
fra Accademia Pugilistica, Via del sole
Volontari e “il nome della Rosa” percuote più di
qualsiasi “cazzotto” il desiderio di picchiar
duro, ed in diversi contesti, “sulla pigrizia
intellettuale ed umana” in tanti suoi mendaci
aspetti (verdetto severo ma inequivocabile!)
Paolo Di Cristofaro |