Gruppo Banca
Tercas: De Maggi 7, Aubry, Gemi, Marchionni 5, Turlo 6, Accorsi, Miceli 10,
Macek 14, Bandura 8, Biondi. All.: Claudio De Luca
S.Lucia Roma:
Trulli, Stupenengo, Moukharig 19, Sanna 9, Fares, Lynch, Pellegrini 9, Cavagnini
10, Counts 4, Beltrame. All.:Carlo Di Giusto
Arbitri:
Roja -
Setola - Marano
Parziali: (14-13)
(7-8) (14-17) (15-13)= 50-51 |
GIULIANOVA, 12.1.2013 -
Giocare contro la
capolista in queste condizioni: Minella e Belaid fuori perché infortunati e
Macek febbricitante, senza dimenticare la grande protagonista di tutto il girone
di andata, la sfiga, non lasciava scampo a speranze o pronostici favorevoli. Per
tutta la settimana si è lavorato duro per essere in campo motivati e decisi ad
arginare la capolista. Claudio De Luca è stato sempre con il fiato sul collo
degli atleti, li ha sempre motivati ed ha spremuto loro fino all’ultima goccia
di sudore, lavorando intensamente anche sulla mentalità giusta: vincenti e
combattivi.
Ed i ragazzi hanno
risposto alla grande, battendosi come leoni con grinta e determinazione, hanno
recuperato e trascinato, hanno urlato, corso… imprecato e alla fine, stremati,
hanno ceduto l’intera posta alla squadra Romana, regalandole, è il caso di dirlo
Cavagnini docet, una vittoria importante e immeritata. La squadra di Claudio De
Luca avrebbe meritato una bella vittoria come premio di una gara quasi perfetta,
un successo che ci avrebbe dato quella scossa di cui abbiamo bisogno, mentre si
torna a casa con la tristezza nel cuore.
Il Gruppo Tercas ha
giocato una delle migliori partite, con il piglio e la mentalità di centrare
l’obiettivo. De Luca ha recuperato in estremis Macek (nonostante tutto una
grande gara la sua) in un quintetto che parlava Italiano: Marchionni, De Maggi,
Miceli e Turlo (da sottolineare oltre al solito Capitano e al polipone umano, la
straordinaria prova di De Maggi e Miceli). La gara è stata esaltante e sempre in
bilico fino all’ultimo minuto quando il Gruppo Tercas, avanti di 5 lunghezze, si
è fatta sorprendere, superare e di nuovo beffare: 50-51. Potremmo avanzare tanti
se e tanti ma, potremmo dire che qualche fischio arbitrale era, forse, inesatto
o che se avessimo gestito meglio o diversamente la situazione finale avremmo
potuto… ma non sarebbe giusto e neanche onesto, con i se ed i ma non si è mai
andato da nessuna parte. La verità è che si è incontrata la capolista e Carlo Di
Giusto, una brutta, bruttissima gatta da pelare. Noi siamo stati molto bravi a
giocarcela alla pari e aldilà della vittoria sfumata in volata (ma è questa la
bellezza di questa disciplina: l’incertezza fino alla fine) ci sono tante belle
conferme e soddisfazioni: siamo una provinciale ed abbiamo una bella squadra che
con i dovuti accorgimenti potrà dire la sua. La pattuglia degli Italiani è ben
fornita di talenti e a quanto visto sta crescendo, a guidarla c’è un giovane
coach motivato con capacità e potenzialità che ci fanno ben sperare. Si potrebbe
dire, paragonandola al vino, è ottimo ma per essere eccezionale lo teniamo in
botte un’altra annata. Intanto dopo la delusione ne beviamo un po’ tanto per
stordirci alla salute nostra.
Peppino Mrchionni |