Gruppo Banca Tercas:
De Maggi 8,
Aubry, Gemi 2, Marchionni 25, Turlo 8, Accorsi, Miceli, Macek 2, Bandura 10,
Biondi.
Allenatore Claudio De Luca
Porto Torres:
Raimondi 6,
Barragan 12, Stravinskas, Gonzales, S. Munn 30, Falki, Norman, Puggioni 4,
Seisderos 13. Allenatore Simon Muun
Arbitri: Bocchi, Molinari
Parziali: (17-12) (14-25) (11-15) (13-13)= 55-65 |
GIULIANOVA, 27.1.2013
- Il degno
finale di una settimana tormentata e vissuta sempre con una spada di damocle
sopra la testa. Ma parliamo prima della gara che ci ha visto soccombere contro
uno straordinario Simon Muun, il pivottone della Nazionale Inglese, 30 punti per
lui e trascinatore di un buon Porto Torres. A nulla sono valsi i tentativi di
arginarlo, la sua possente mole era onnipresente ed è stato un’autentica spina
nel fianco per tutte le fasi dell’incontro.
Il primo tempo la Banca Tercas parte arrembante
con Capitan Marchionni, Turlo, De Maggi, Miceli e Gami cerca di sorprendere gli
avversari. Grazie ad una difesa alta, rintuzza gli attacchi dei Sardi e colpisce
fino ad un + 5. La grinta e la determinazione del Gruppo Tercas lasciava ben
presagire ma nel secondo quarto la gara cambiava repentinamente prendendo una
piega diversa. Simon Muun si svegliava e suonava la carica ed in pochi minuti la
situazione si ribaltava e con un parziale di +8 , il Porto Torres passava in
vantaggio ed in finale di quarto si portava sul + 11(14-25). Il riposo lungo non
ammansiva il gigante Inglese che ruggiva in campo e fuori incitando i suoi a non
abbassare la guardia e, nonostante gli sforzi, il gap dei 10 punti rimaneva
anche per il terzo periodo (42-52) e sino alla fine.
Credo che sia giusto per completezza di
informazioni soffermarci un attimo a riflettere perché non è possibile che si
sia arrivato a questo punto o meglio non è pensabile che grandi atleti siano
diventati tutti brocchi. E difatti non è così anzi ,credo personalmente il
contrario,proviamo ad analizzare meglio la realtà per cercare di spiegare il
perché del nostro momento ed il persistere di questa negatività. Il Basket in
carrozzina è molto simile se non uguale al basket ,diciamo normale. Ma una delle
sue peculiaretà, la più importante, è che in campo bisogna avere il punteggio
max di 14,5 (sempre, comunque e obbligatoriamente). Questo viene definito in
base a caratteristiche di disabilità,di muscolatura e di movimenti dell’atleta:
un paraplegico può variare da 1 e fino a 2,5 mentre un amputato potrebbe essere
un 3,5 e sino a 4,5 (che è il punteggio massimo). Quindi durante tutta la gara
bisogna stare dentro i 14,5. E questa è la condizione che ci porta alla nostra
spada di damocle iniziale.
L’anno scorso avevamo una grande squadra perché
c’era un mosaico quasi perfetto con tutti i punteggi e costituito da Atleti
fortissimi nel proprio ruolo che ne facevano la solidità. Quest’anno, prima
dell’inizio del Campionato, abbiamo perso Yvon Rouillard, uno dei cardini della
nostra forza. La dirigenza ha cercato di trovare una soluzione ad un fortissimo
atleta (3 punti nello scacchiere del gioco).Per dare un’idea della sua forza è
stato medaglia d’oro a Londra 2012. Abbiamo cercato in tutto il mondo
,inutilmente,sino a trovare la Janet McLachlan, punto di forza della Nazionale
Canadese femminile.(molto brava ma Yvon è di un altro pianeta). Comunque
iniziamo l’avventura con la Banca Tercas fiduciosi che il gruppo (che è,
comunque, fortissimo) potesse sopperire a qualche defezione iniziale. Ci siamo
sbagliati perché Minella, in odore di Nazionale, s’infortuna subito e lo è
ancora. Ciccio Minella è un p.1 che avrebbe permesso di far giocare la squadra
con tre lunghi, cosa che non ci è stata mai permessa.
Ma non è finita perché dopo appena un
mese(novembre 2012) s’infortuna la Janet(sarà operata a giorni,tanti Auguri) e
non è stato possibile rimpiazzarla perché i termini di tesseramento stranieri
erano finiti nel frattempo. Houcine Belaid, il talentuoso Nazionale Transalpino
con il punteggio di 3,5, s’infortuna anche lui (due mesi per lui).Il nostro
Coach De Luca ed il suo vice Rosa, hanno cercato in tutte le maniere di fare
necessità virtù e ci sono riusciti ma anche ma qui interviene il fattore X: la
sfortuna che ci aiuta a finire nel tritatutto. Sarebbe bastato vincere una delle
ultime gare per avere un umore migliore e caricarci un po’. Giorni fa, dopo
Padova, la dirigenza aveva bloccato i rimborsi spesa ma solo come incentivo ad
una maggiore grinta. Voleva essere una forzatura per un maggiore impegno ma a
conti fatti i nostri ragazzi sono ammirevoli perché stanno lavorando il doppio e
in un clima che chi ha fatto sport può comprendere ed immaginare. Abbiamo avuto
tempi migliori e ritorneranno ma adesso è il momento di stare vicino alla
squadra tutta. Stiamo attraversando una tempesta e il modo migliore per
affrontarla è rimanere tutti al proprio posto ed aspettare quel raggio di sole
che squarci il buio rassereni l’ambiente e gli umori. Noi la nave non
l’abbandoniamo …mai.
Peppino Mrchionni |