Amicacci, dalle
stelle alla stalla nel derby dell'Adriatico
CIVITANOVA MARCHE (Mc),
19.1.2014 - Cosa dire davanti a
cotanta disfatta: nulla. Perché proprio nulla
viene in mente. Dopo la bellissima impresa
contro il Cantù una così vistosa sconfitta non
era per nulla prevedibile. Ma il Santo Stefano
ha giocato da sola? Boh!
Eppure il nostro coach aveva pensato e preparato
un altro progetto: giochiamo come sappiamo e
cerchiamo di portare a casa un successo in
chiave playoff. Misteri dello sport ma anche
della mente. Forse la vittoria contro i
Canturini ha esaltato ed in uno slancio di
megalomania si è pensato di giocare di rendita?
Boh! Non esiste spiegazione razionale a riguardo
come non è possibile pensare che il Giulianova
sia quello visto, o meglio non visto, a
Civitanova Marche. Sicuramente bravissimi i
ragazzi di Coach Ceriscioli ma aiutati, non
poco, dalla reincarnazione di copie non riuscite
dei vari nostri campioni: Marchionni, Turlo,
Macek, De Maggi e tutti gli altri. Niente,
diciamo che le controfigure presenti in campo
non sono state all’altezza degli originali.
Qualcosa di metafisico può aiutare a dare una
spiegazione. Inutile strapparsi le vesti e
gridare allo scandalo, non serve o serve? Certo
è che perdere ci può stare ma imbarcarsi in una
sconfitta così pesante ed autorevole, diciamola
tutta: c’è da vergognarsi. Sabato prossimo, come
se non bastasse, abbiamo in casa il Santa Lucia,
fresco di sconfitta a Cantù, che vorrà
riprendersi subito e cosa pensate succederà se
non ci rialziamo in fretta? Per quanto attiene
la conaca, come documentato, il Santo Stefano è
stata padrona del campo dall’inizio alla fine,
imperversando in lungo ed in largo, con un
pressing asfissiante e senza che coach De Luca
abbia potuto arginare in alcun modo. Tant’è che
il primo periodo si è chiuso sul 17 a 4, un + 13
che non ammette repliche :un cataclisma. Una
martellante sequenza che andrà avanti, ancora e
ancora, ripetutamente per tutta la gara sino al
terzo quarto quando coach Ceriscioli, da gran
signore, fa entrare le seconde linee e chiude,
comunque, una gara ben interpretata e ben
diretta. Sugli scudi i due pivot Manning (17) e
il Coreano Gim (18) e Kyle (20). Alla fine un
gran mal di testa con tanto di uccellini!
Ma
pensiamo positivo, si è trattato di un episodio
dove tutto, ma proprio tutto, è stato negativo,
dove tutte le componenti di una partita erano
fuori di testa e quindi secretiamo il file e
cambiamo atteggiamento. Appuntamento Sabato, a
Giulianova, dove la Banca Tercas Amicacci dovrà
vedersela con i pluricampioni di coach Di
Giusto.