TERAMO,
31.3.2019
-Eroica. Non c’è
aggettivo migliore per descrivere l’Adriatica
Press Teramo dopo la grande vittoria ottenuta
contro Civitanova con il punteggio di 71 a 63.
Non inganni lo scarto finale di otto lunghezze
perché il Teramo ha letteralmente dominato il
match per tre quarti e mezzo di gioco, salvo poi
pagare una leggera e comprensibile flessione nel
finale, senza però andare mai in affanno e
controllando il cospicuo vantaggio accumulato in
precedenza.
Bisogna però
tornare sull’aggettivo usato in apertura di
articolo: eroica. E’ stata una vittoria eroica
per tanti motivi: in primis perché era assente
il capitano Andrea Lagioia, che ha comunque dato
il suo preziosissimo contributo in settimana
durante gli allenamenti e in panchina durante la
partita. In secundis perché bisognava
fronteggiare un avversario in evidente
difficoltà, reduce da tre sconfitte consecutive
e quindi potenzialmente ancora più pericoloso
proprio per la sua voglia di ottenere punti
vitali, anche in ottica playoff. L’Adriatica
Press non solo ha vinto ma ha dominato i
marchigiani, sia per quanto riguarda l’approccio
mentale sia sotto l’aspetto fisico, tecnico e
tattico. Tutto questo non deve sembrare affatto
scontato perché i ragazzi di Coach Domizioli
stanno dimostrando un’abnegazione, un amore per
la maglia ed una professionalità esemplari (a
tratti anche commovente) a cui aggiungiamo una
dose di cuore e cazzimma che esce ogni volta che
si presentano ostacoli oggettivamente difficili
da superare (vedi l’infortunio di Lagioia,
l’ultima in ordine cronologico di tante
sfortune).
La vittoria con
Civitanova (squadra costruita ad inizio stagione
per stare arrivare tra le prime otto del girone)
è l’esempio perfetto di quanto abbiamo descritto
e lo si evince chiaramente già dalle valutazioni
complessive (96 a 49 per i biancorossi).
Già dalle battute
iniziali si capisce chi ha più voglia di
vincere, l’Adriatica Press infatti parte
benissimo e con un break di 8 a 0 costringe
coach Millina a chiamare time out. Marsili è
ispiratissimo, piazza anche due triple dall’arco
e guida il parziale della prima frazione che
vede avanti i padroni di casa 26 a 16.
Nel secondo
quarto il Teramo continua a premere
sull’acceleratore, con ogni singolo giocatore a
mettersi al servizio del collettivo: Costa detta
i tempi come il direttore della Filarmonica di
Berlino, Marsili è l’anima e il cuore, Aromando
giganteggia sotto i tabelloni (21 rimbalzi
catturati! si avete letto bene), Fabi
contribuisce a dare fosforo, Kekovic sostituisce
alla perfezione Lagioia nello starting five
mentre Canelo, Sebrek e Di Diomede danno un
apporto preziosissimo uscendo dalla panchina,
mettendo tanta energia ed entusiasmo. Si va
quindi all’intervallo lungo con i biancorossi
meritatamente in vantaggio sul 44 a 27.
Nella ripresa ci
si attende una reazione da parte della Virtus ma
il linguaggio del corpo dei ragazzi di Coach
Millina descrive una squadra spenta, con poca
voglia di lottare. Il Teramo legge benissimo la
situazione e mantiene sempre il controllo,
chiudendo bene anche la terza frazione (55-39).
All’inizio del
quarto periodo però Civitanova piazza un mini
break di 5 a 0 grazie ad Amoroso e Burini,
Domizioli chiama immediatamente minuto ed il
Teramo prontamente spegne ogni speranza di
possibile rimonta, volando sul +16 al 33′
(60-44). A questo punto i biancorossi hanno una
leggera flessione ma mantengono sempre il
vantaggio fino al 71-63 definitivo, salutato
dagli applausi scroscianti del Palaskà.
La classifica
vede sempre l’Adriatica Press con due punti di
vantaggio davanti al Porto Sant’Elpidio, con gli
elpidiensi che però hanno vinto in casa un derby
combattutissimo contro Ancona. Ciò dimostra che
è un campionato in cui non bisogna mollare di un
centimetro, ma il Teramo oggi ha dimostrato
ancora una volta di essere una Squadra con la S
maiuscola e di potersi giocare tutte le proprie
carte fino alla fine. |