TERAMO,
3.2.2019 -
“Quando il gioco
si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Per
descrivere la splendida vittoria dell’Adriatica
Press Teramo contro Porto Sant’Elpidio non
possiamo non citare la frase declamata da John
Belushi, alias John “Bluto” Blutarsky, nel film
Animal House di John Landis. Era la settimana
decisiva per il campionato, la settimana che
metteva i biancorossi davanti a due sfide
importantissime, ovvero gli scontri diretti
contro Catanzaro e Porto Sant’Elpidio, e i
ragazzi di coach Domizioli non solo hanno vinto
entrambe le sfide ma hanno convinto sotto tutti
gli aspetti, dovendo anche fronteggiare
situazioni di oggettiva difficoltà (trasferta
lunga ed infortunio a Marsili contro Catanzaro,
assenza dello stesso Marsili ed infortunio a
Fabi contro i marchigiani).
Se il gioco si fa
duro l’Adriatica Press risponde presente e lo fa
a voce alta, battendo nettamente Porto
Sant’Elpidio 69-57, dopo una partita condotta
per quasi tutti e 40 i minuti di gioco. E’ una
vittoria che vale doppio, in primis perché
permette ai biancorossi di sorpassare in
classifica proprio gli elpidiensi e, in secundis,
perché è stata ottenuta ribaltando anche la
differenza canestri dell’andata. Il Teramo
quindi, nel giro di tre giorni, non solo ha
riscattato la brutta sconfitta contro Senigallia
ma ha chiuso, di fatto, i conti sia con
Catanzaro che con Porto Sant’Elpidio, le due
dirette avversarie della zona play out.
Adesso il gioco
si fa ancora più interessante perché, classifica
alla mano, i biancorossi mettono nel mirino i
cugini del Giulianova (a quota 16 punti ed in
piena crisi con 5 sconfitte consecutive). Non
bisogna pensare però troppo agli altri e questo
coach Domizioli e i suoi ragazzi lo sanno molto
bene, bisogna lavorare duro e a testa bassa per
poi alzare la testa solo nel finale della
regular season. Resta il fatto che queste due
vittorie altisonanti e convincenti non possono
che dare ulteriori stimoli e fiducia a tutto
l’ambiente, in vista del prossimo match contro
Bisceglie.
Analizzando la
partita, protagonista del primo quarto è la
tensione tra le due formazioni vista la posta in
palio. L’Adriatica Press deve subito affrontare
l’assenza inaspettata di Fabi, costretto ad
uscire per il classico infortunio alla caviglia.
Gli ospiti si reggono sulle giocate del teramano
doc Serroni e chiudono avanti i primi dieci
minuti sul 15-16.
Il Teramo però è
pienamente in partita e nel secondo quarto
piazza un break devastante con Sebrek ed
Aromando sugli scudi. La difesa biancorossa in
questa fase del match è perfetta, il Porto
Sant’Elpidio praticamente non riesce a segnare e
capitan Lagioia, a suon di triple, incrementa
ulteriormente il vantaggio con i teramani che
vanno negli spogliatoi sul 36-26.
L’inizio del
secondo tempo è ottimo per i ragazzi di coach
Domizioli che volano anche sul +13 sempre con
una bomba di Lagioia. Qui però il gioco del
Teramo, vuoi anche la mancanza di lucidità viste
le rotazioni ridotte, comincia leggermente ad
incepparsi e gli ospiti riprendono coraggio,
trascinati da Cucco (41-35 al 28′). Ci pensa poi
un incredibile buzzer beater di Cinalli a
rimettere tutto in parità (43-43 a fine terzo
quarto).
La sensazione che
si ha però è che l’Adriatica Press sia
nettamente superiore e che basti
un’accelerazione per portare a casa la partita.
Così puntualmente avviene nel quarto periodo:
Sebrek è una furia, Aromando domina sui due lati
del campo mentre Costa, come un metronomo
svizzero, innesca perfettamente i compagni (8
assist per il play biancorosso). Il parziale è
cosa fatta, Sebrek confeziona due schiacciate
pazzesche che mandano in delirio il Palaskà,
scrivendo la parola fine sull’incontro con il
69-57 finale.
Adesso ci sarà la
pausa forzata e i biancorossi osserveranno il
turno di riposo. Sarà l’occasione giusta per
recuperare gli infortunati (Marsili e Fabi) e
programmare al meglio la prossima partita
casalinga contro Bisceglie. Con questo spirito
si può guardare al futuro con grande fiducia ed
entusiasmo, mantenendo ben saldi i piedi per
terra. Il gioco si farà ancora più duro ma
l’Adriatica Press Teramo è pronta a giocarsi le
sue carte fino alla fine. |