TERAMO, 29.9.2019 -
Che il
campionato quest’anno fosse difficile e che
all’inizio sarebbero arrivate le metaforiche
“sberle” (per usare un termine chiaro ed
efficace) lo sapevano tutti, in primis Manuel
Cilio
(foto)
e Federico Lestini, rispettivamente il coach ed
il giocatore più esperto dell’Adriatica Press
Teramo.
Entrambi
infatti già alla vigilia del match contro Jesi
avevano chiaramente dichiarato che sarebbe stata
un’impresa sbancare il Pala Triccoli e che, allo
stesso tempo, bisognava andare in terra
marchigiana con la mente leggera, pronti ad
assorbire un eventuale “cappotto” in modo
paradossalmente sereno, consapevoli che non sono
queste le partite da vincere e che il duro
lavoro settimanale svolto in palestra prima o
poi paga. Una visione molto matura, quasi
filosoficamente zen, che per poco non ha
permesso a Nolli e compagni di compiere
veramente l’impresa di giornata.
Il Teramo
infatti esce si sconfitto (73-70) ma con la
testa altissima. Anzi, in più di un’occasione i
biancorossi hanno dato filo da torcere agli
avversari (basti vedere i due quarti persi
soltanto di un punto ed un quarto periodo
assolutamente da applausi). Jesi
fondamentalmente ha avuto il merito di
approcciare meglio l’incontro ed indirizzarlo
verso i propri binari, salvo poi correre
seriamente il rischio di deragliare all’ultima
curva.
L’inizio
del match è caratterizzato da un sostanziale
equilibrio, con le squadre impegnate più a
studiarsi che ad affondare i colpi. Jesi però ci
mette poco a prendere le misure ed il duo
Bottioni-Magrini comincia a macinare gioco
favorendo il primo mini-break dell’incontro
(21-11 all’ottavo minuto). Il Teramo va un po’
in affanno e Magrini propizia l’ulteriore
allungo che permette ai marchigiani di chiudere
avanti i primi dieci minuti sul 27-14.
L’inerzia
in questo frangente è nettamente a favore dei
padroni di casa che premono ancora di più
sull’acceleratore ad inizio secondo quarto
(32-14), i biancorossi sono alle corde e Jesi si
porta anche oltre le venti lunghezze di
vantaggio, trascinata da un Magrini dominante
ben coadiuvato da Bottioni e Giampieri. Alla
fine della seconda frazione un canestro di Di
Bonaventura ed una tripla di Nolli fanno andare
le squadre all’intervallo lungo sul 49-35.
Ci si
aspetta quasi un secondo tempo da “garbage
time”, Jesi infatti mantiene nelle prime battute
un margine di distanza tra i dieci e le
quattordici lunghezze ma l’Adriatica Press
Teramo è più viva che mai e, in modo quasi
sornione, comincia a rosicchiare punti grazie
alle giocate individuali di Di Bonaventura e
Lestini ben supportati però da un corale e
grintoso gioco di squadra. I padroni di casa,
quasi sorpresi, vanno in affanno e Lestini firma
il 58-50 al 27’. I biancorossi però pagano lo
sforzo e Magrini e compagni approfittano di ogni
minima distrazione, chiudendo il terzo quarto
sul 65-50.
Giochi
chiusi? Niente affatto, l’Adriatica Press
infatti nel quarto periodo compie una rimonta
quasi commovente e dimostra anche di avere il
giusto cinismo nell’approfittare della
superficialità dei marchigiani. Il break
biancorosso è assolutamente devastante: dal
72-57 al 72-69 grazie al duo Lestini-Di
Bonaventura, sempre supportato da tutti i
compagni di squadra. Jesi è completamente in
bambola e l’Adriatica Press ha addirittura tre
bombe consecutive per il pareggio che si
stampano sul ferro. Magrini fissa il punteggio
dalla lunetta (73-70) e la preghiera di
Montanari allo scadere, che varrebbe l’overtime,
non viene accolta dagli Dei del basket.
Un esordio
quindi amaro, per quanto riguarda il punteggio,
ma assolutamente positivo perché il Teramo ha
dato dimostrazione di sapersela giocare ad armi
pari contro una delle squadre più forti e
blasonate del Girone C. Certo, il campionato si
prospetta durissimo, il girone è di ferro e
siamo al prologo di una vera e propria stagione
da “elmetto e trincea” ma con questo spirito i
ragazzi di coach Cilio potranno ottenere
l’obiettivo primario della salvezza e togliersi
anche delle grandi soddisfazioni. |