Giulianova,
20.3.2012 -
Pubblichiamo l'intervista che il terzino del
Giulianova, Federico Del Grosso, ha rilasciato a
Vincenzo Raimondi per Il Centro:
Anche con il Neapolis, nonostante la sconfitta
su rigore, Federico Del Grosso è stato uno dei
migliori in campo. Tornato al Giulianova a
gennaio, dopo un lungo periodo di inattività, il
terzino giallorosso sta tornando quello che
tutti
conoscevano: "Sto riprendendo la migliore
condizione fisica" ammette Del Grosso "anche se
non sono ancora al top. Dopo tre operazioni al
ginocchio e oltre un anno di inattività, ci
voglio 4-5 mesi di rodaggio. L'importante è che
sto bene e non accuso problemi".
E' tornato nella squadra della sua città, dove
si è lanciato anche come giocatore:
"E' stata una sfida con me stesso, volevo
vedere se potevo ancora competere. Avevo anche
qualche altra opportunità, ma alla fine ho
scelto di ricominciare da qui. De Patre ha
creduto in me e nel mio rilancio, io dovevo
riprendere a giocare. E' tutto molto diverso da
quando andai via, sono in una categoria dove non
ho mai giocato, con tanti giovani. Ma il gruppo
che ho trovato è eccezionale, unito, mi ha
accolto subito bene".
Ora la seconda sfida è la salvezza:
"Credo si possa raggiungere, c'è chi deve
preoccuparsi più di noi. L'ultimo periodo è
stato duro, tante partite e pochi giocatori
disponibili, mai una domenica con quasi tutti a
disposizione. Diventa difficile dare continuità
ai risultati. Come prestazioni siamo stati
abbastanza costanti e, quando abbiamo perso,
come domenica, non lo abbiamo meritato".
Federico Del Grosso conclude:
"Io ho sempre creduto di essere ancora un
giocatore forte, è stata dura allenarsi da solo
per tanto tempo. Se oggi sto riprendendo bene,
oltre che agli affetti più cari che mi sono
stati vicini, è anche merito di Marco Marcattili,
che mi ha allenato 7 mesi, del mister De Patre e
Di Giannatale, che mi hanno voluto, e mio
fratello, che dopo tante partite in A sostiene
che io sia ancora più forte di lui. Rifarei
tutto, ma un sogno ce l'ho ancora: indossare una
maglia con il mio nome scritto sulla
schiena...". |