Giulianova, 3.6.2012 -
Tre cani attorno a un osso, a dire il vero già
rosicato. Tante sarebbero, infatti, le cordate
che si stanno organizzando nel caso, molto
probabile, che il presidente del Giulianova,
Dario D'Agostino, non riesca a passare
attraverso la cruna dell'ago dell'iscrizione
alla Seconda Divisione e della sentenza del
giudice fallimentare per il mancato pagamento
delle bollette del gas metano alla Julia
Servizi. Due gruppi si configurano da qualche
tempo: l'una propende per la fusione con il
Cologna Spiaggia, acquistandone il titolo
sportivo con la speranza di ripartire dalla
Eccellenza, o per l'acquisizione di un nuovo
titolo sul precedente del Perugia che ripartì in
tal modo dalla Serie D dopo il fallimento nel
2010 (ma la società umbra vantava un passato in
Serie A e B...), l'altra farebbe capo
all'avvocato Berardo D'Antonio, ed ha iniziato
la scalata prendendo in mano pochi giorni fa la
Scuola Calcio. Una terza cordata sarebbe
composta da operatori e imprenditori vicini al
sindaco Mastromauro, come sospettano in società
interpretando per presunte forme di pressione
veso D'Agostino le vicende legate all'istanza
fallimentare della Julia Servizi (società
partecipata del Comune) e all'odissea dello
stadio Fadini. Non è escluso che nella seconda e
terza ipotesi rientrino nel gioco imprenditori e
addetti ai lavori "emigrati" a L'Aquila negli
ultimi tre anni. Certo, sembra paradossale che
vi siano tanti gruppi interessati al Giulianova
sulla via di sprofondare nei dilettanti e tra i
piagnistei di un presidente che dice di non
avere interlocutori con i quali trattare la
cessione della società! Ma cosa non è
paradossale a Giulianova? |