Crisi
Giulianova:
Eppur si muove. Incontro tra D'Agostino
e Mattucci
Giulianova,
12.6.2012 - Oggi c'è stato l'ennesimo
incontro, questa volta in spiaggia, tra il
presidente Dario D'Agostino e Adriano Mattucci
(nella foto da facebook.com) che potrebbe
sbloccare la trattativa sul futuro della
società. Mattucci, che rappresenta un
imprenditore campano e uno bolognese, ha
ribadito la sua richiesta: un passo indietro di
D'Agostino, il quale dovrebbe versare la
fidejussione per l'iscrizione della squadra al
campionato di Seconda Divisione e rinunciare
alla carica di presidente per rimanere nelle
vesti di amministratore per un anno, il periodo
in cui il nuovo gruppo si limiterebbe alla
gestione della società in attesa di rilevarla,
se ce ne saranno tutte le condizioni. D'Agostino
si starebbe convincendo che questa è l'unica
strada con uno spiraglio di luce di salvazza del
Giulianova dal fallimento, ma è anche una strada
molto impervia perchè occorrono soldi (che non
ha), perchè Equitalia è sempre lì che attende le
rate mensili dei mutui contratti per il
ripianamento dei debiti pregressi, perchè il
passaggio di consegne comporta comunque
incognite di vario genere. Ma che qualcosa si
stia muovendo è confermato dal fatto che
dopodomani, giovedì, è previsto l'arrivo a
Giulianova del commercialista napoletano
Giovanni De Vita, uno dei due esperti di
levatura nazionale insieme all'Avv. Eduardo
Chiacchio ai quali si è affidato il gruppo
Mattucci. Il professionista esaminerà a fondo le
documentazioni contabili (e non) del sodalizio
di Via Migliori, in parte già in suo possesso.
Ma nel frattempo, circola una voce insistente
sull'esistenza di un altro imprenditore, di
Vercelli, interessato a rilevare il Giulianova,
e che avrebbe l'appoggio del sindaco Mastromauro,
disposto a ripristinare a tutti gli effetti la
convenzione con il Giulianova Calcio "congelata"
nelle ultime due stagioni agonistiche. Resta da
svelare se l'imprenditore corre da solo o se in
qualche modo è legato all'operazione Mattucci.
Questo mentre un'altra cordata (o cordicella?)
lavora a fari spenti per essere pronta a
raccogliere i cocci del Giulianova in Serie D o
in Eccellenza in caso di fallimento. Il problema
è che ci vorranno comunque soldi, dai 100 mila
ai 300 mila euri.