Giulianova,
19.11.2011 - Il Giulianova va a…Fondi. In senso fisico e
metaforico. La squadra giallorossa di Tiziano De Patre sarà di
scena al "Domenico Purificato" della cittadina laziale con un
carico di problemi di formazione e, soprattutto, di precarietà
societaria che non può non riflettersi nella testa dei
giocatori. De Patre, già miracoloso fino ad oggi a gestire la
difficile situazione tecnica con l’organico a disposizione,
dovrà oltrepassare le capacità terrene nel tenere carica ed al
tempo stesso serena la sua giovane pattuglia nel momento forse
più difficile della presidenza di Dario D’Agostino. I
giallorossi sono reduci da una settimana drammatica, iniziata
con il raggio di sole della presentazione nei termini alla Lega
Pro della documentazione amministrativa, firmata da Antonio
Serena come amministratore unico a causa della squalifica di
D’Agostino, e proseguita con l’alzata di scudi della squadra che
invece non ha preso gli stipendi. Lunedì prossimo si vedrà se
D’Agostino riuscirà a rimediare in qualche modo al casino
generato ma qui non basta prendere atto che non può sostenere da
solo il peso del Giulianova, che non c’è alternativa concreta e
seria di imprenditori disposti a sostenerlo o a subentragli. No,
qui si configura un raggiro dagli aspetti più gravi di quella
sceneggiata del ripescaggio in Prima Divisione di due estati fa,
che ha sancito la definitiva frattura con la tifoseria che si è
sentita presa in giro. Qui si configura un’operazione fors’anche
con implicazioni penali che vanno oltre alla semplice
penalizzazione e (scontata) decadenza del diritto di contributi,
compresi quelli già presi (53.000 euro). Ed allora non dovrebbe
essere solo la Covisoc, un organismo sportivo, a dover vederci
chiaro. In particolare una domanda sta a cuore a noi e ai
tifosi: dove sono finiti gli introiti dalla cessioni dei vari
Vinetot, Campagnacci, Bontà e compagnia cantando che, a detta
della società, sarebbero serviti a coprire la gestione fino alla
scadenza del 14 novembre che, al contrario, non è stata
rispettata come ha lasciato invece credere il fax (evidentemente
falso) inviato alla Lega? E nel caso siano venute a mancare
certe entrate, perché D’Agostino continua ad essere ripiegato su
se stesso, insieme ai suoi portavoce di fiducia, e non spiega
pubblicamente perché non paga nemmeno le utenze del Fadini e del
Castrum e non solo gli stipendi? Ci sarebbe da aggiungere di
tutto e di più, ma c’è anche il calcio giocato che reclama il
suo spazio ed allora torniamo a… Fondi dove De Patre fa la conta
degli assenti con il pallottoliere: fuori il portiere Merletti,
un altro caso di infortunio “leggero” che si prolunga, i
difensori Zoppetti, Testoni e Palandrani, i centrocampisti D’Aniello,
Di Michele, Rinaldi e Khoris. Il tecnico si consola in parte con
il rientro di D’Alessandro
(nella foto)
da squalifica e la nuova
disponibilità del piccolo ma terribile attaccante Recchiuti per
riprendere a fare punti dopo lo stop al Fadini con il Chieti.
Formazione che dovrebbe essere sul solito 4-3-1-2 con:
Sorrentino;
Cavasinni, Terrenzio, Faragalli,
Bruno; Della Penna, D’Alessandro, Bontà; Carbonaro; Morga,
Picone. In panchina andrebbero Di Giovannantonio, Basciani, De
Santis, Giustini, Valori, Pirelli, Recchiuti. Arbitra
Fabbrini
di Livorno (Tamburini-Gentilini) |