Giulianova,
22.3.2012 -
"Ho
preso questa decisione a causa degli ultimi risultati, specie
negli scontri diretti con Melfi e Neapolis, nei quali ho visto
la squadra priva della giusta cattiveria e delle motivazioni che
invece avevano gli avversari sembravano sempre più motivati. E'
vero che siamo in zona salvezza, ma ho voluto dare una scossa
allo spogliatoio, prendendomi questa responsabilità. Alla fine
sapremo se ho sbagliato". Con queste parole il presidente
del Giulianova Dario D'Agostino ha spiegato al nostro Vincenzo
Raimondi i motivi dell'esonero di
Tiziano De Patre dopo il comunicato ufficiale davvero misero del
pomeriggio. Una decisione clamorosa, anche considerato che
l'organico del Giulianova non è certo da promozione e la
salvezza è attualmente alla portata, nonostante tutte le
difficoltà incontrate, tra infortuni, stipendi pagati in
ritardo, questione Fadini e tante altre odissee di un'annata che
non finisce di riservare sorprese. "E' evidente che ci sono e
ci sono state delle difficoltà, che però non devono diventare un
alibi o indurre i giocatori a rilassarsi". D'Agostino nega
che alla base dell'esonero ci siano le dichiarazioni e la presa
di posizione di De Patre dopo la sconfitta interna (0-3)
con L'Aquila del 26 ottobre scorso, quando l'allenatore accusò
il presidente di non essere presente e di non tutelare il
Giulianova nelle sedi opportune: "Lo avrei esonerato allora",
assicura D'Agostino. Un'altra voce, invece, sta serpeggiando
nelle ultime ore ed è legata alla pressione di alcuni sponsor
che D'Agostino avrebbe trovato, forse appartenenti alla "famosa"
cordata veneta. Da Lunedì porterebbero "loro" il nuovo tecnico.
Ma sulle cordate se ne sono dette (e disdette) tante, che è
meglio prendere l'indiscrezione con le dovute pinze. |