Giulianova,
Domenica 29.01.2012 -
Tiziano De Patre, tecnico del Giulianova:
«Si è visto lo strapotere fisico del Fano e la
sua maggiore esperienza, per noi, che contavamo
almeno 4-5 assenze importanti, è stata una
partita dura. I ragazzi ce l'hanno messa tutta,
ma di là c'erano almeno 8-9 giocatori che nella
passata stagione erano in Prima Divisione, e si
è visto. La situazione la conoscete, non è
facile. Martedì chiude il mercato, voglio che
rimanga solo chi vuole rimanere, a costo di
finire il campionato con la…Beretti. Capisco chi
vorrà andare via, ci sono ragazzi che hanno
difficoltà a mettere la benzina per venire allo
stadio, possono solo essere compresi. E' partito
D'Alessandro, per noi era importante, non è
stato e non so se sarà rimpiazzato. Terrenzio?
In tribuna gli era stata offesa la famiglia,
erano presenti il padre e la sorella. Lui doveva
rimanere al suo posto, ma non mi
sento di condannarlo. Paga, verso i tifosi,
l'aver firmato la messa in mora, non so se
l'abbia fatto per andare via, ma credo sia
perchè non percepisce alcune mensilità. Del
resto è l'unica arma che questi ragazzi hanno.
Sorrentino
ha chiesto di essere ceduto a me e al
presidente, perchè non riesce più a pagare
l'affitto. Questa è la situazione, ma sembra che
a nessuno importi, importa solo quello che dice
il campo. Questo è un gruppo che si impegna e si
dedica alla causa, ma vive una situazione
complicata».
Federico
Del Grosso, oggi
capitano: «Il Fano si è dimostrata una
squadra attrezzata, composta da giocatori
importanti. Abbiamo fatto bene nel primo tempo,
nel secondo abbiamo pagato caro due nostri
errori. Cosa bisogna fare per risalire? Prima di
tutto capire chi vuole rimanere, pur conoscendo
la situazione, e chi vuole andare via, e
capiremmo anche la decisione in questo caso.
Fare chiarezza è importante. Terrenzio? Non
giudico i miei compagni, se i tifosi venissero
durante la settimana a vedere gli allenamenti si
renderebbero conto che sono ragazzi d'oro che si
impegnato fino in fondo, nonostante mancano gli
stipendi e le prospettive. Dico però, da
giuliese, che sono deluso: leggo di fallimento
pilotato o di fusioni con il Cologna Paese o
altre ipotesi similari, mi viene da ridere.
Tutti parlano di aiutare il Giulianova, nessuno
lo fa veramente, se non per apparire sui
giornali o avere un tornaconto» |