Giulianova,
3.10.2011 -
Il Giulianova è stato ridestato alla realtà,
dopo il volo d'angelo delle tre vittorie
consecutive, ma è uscito ridimensionato dalla
sconfitta al Fadini ad opera del Perugia.
La sconfitta, del tutto immeritata, ha solo
confermato, nei due episodi decisivi, i pregi e
i difetti della squadra di Tiziano De Patre. Il
clamoroso goal mancato sullo 0-0 dal diciottenne
Addazii (sul cui futuro ci sentiamo di
scommettere come a suo tempo facemmo a riguardo
di Mirko Antenucci), è stato il frutto
dell’inesperienza alla quale hanno fatto da
contraltare il cinismo e la furbizia del
navigato perugino Clemente nell'azione fatale
favorita da una delle rarissime indecisioni
della difesa giallorossa. Resta di buono, sulla
falsariga di Aversa, che il Giulianova ha
disputato un gara gagliarda, senza soggezioni di
fronte a una delle favorite alla promozione. E
più del suo accreditato avversario è
andata vicina al goal per sbloccare il
risultato. All’indomani dell’impresa corsara di
Aversa, abbiamo riconosciuto a De Patre
l’intelligente programmazione dei 270’ del
trittico settimanale. La sberla allungata al
Giulianova dal Perugia non scalfisce la
giustezza della rotazione studiata dal tecnico e
dal suo staff. L'unico neo, forse, è stato
quello di non avere affiancato al regista (D’Aniello
ieri e ad Aversa, e D'Alessandro nel derby con
il Celano) un mediano "operaio" che ne
sostenesse i ripieghi in copertura. Una
soluzione ancora più opportuna con il modulo
4-2-3-1 verso il quale De Patre si sta
orientando rispetto all'iniziale 4-3-1-2.
Dettigli tecnico-tattici che probabilmente non
hanno avuto un’incidenza nella sconfitta con il
Grifone ma che hanno avuto una coincidenza nei
precedenti successi consecutivi con Celano e
Aversa Normanna. Della partita con il Perugia
non possono non essere poste in primo piano due
altre sfaccettature. La prima, positiva, è il
disgelo della tifoseria, anche della curva
ovest, che è tornata a incitare il Giulianova
fin dal primo minuto e ad applaudirlo al termine
dell’incontro nonostante la sconfitta. I passi
verso la “riconciliazione” sono lenti ma
costanti e questa squadra lo merita, a
prescindere dall’idea che i tifosi si sono fatta
del suo presidente D’Agostino. La seconda,
negativa, riguarda l'espulsione per doppia
ammonizione di Paolo Carbonaro
(nella foto),
emula di quella subita con l'Arzanese. In
entrambe le occasioni, la prima ammonizione è
arrivata per proteste. Se D'Agostino in qualche
modo ha cercato di scaricare sull'arbitro il
secondo "giallo" a Carbonaro nella gara con il
Perugia, De Patre è stato meno tenero parlando
di recidiva ingenuità del giocatore, che deve
prendere coscienza di essere uno degli
elementi-cardine, ancorchè giovane, del giovane
Giulianova. Il regolamento di disciplina interna
della squadra fa scattare la multa per
Carbonaro, ma la "punizione" più efficace
dovrebbe essere la scontata assenza a Milazzo
per squalifica, un'assenza che metterà di nuovo
in ambasce De Patre, che ha già i suoi
grattacapi con l'impiego degli under, e l'intera
squadra. |