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  Il presidente onorario dell'asd Colleranesco risponde all'invito di fusione lanciato da Berardo D'Antonio nella conferenza del Giulianova
 
Marinozzi: «Sorpresi, ma se ne può parlare per il futuro»
 

GIULIANOVA, 22.11.2012 - «L'invito alla fusione di Beardo D'Antonio ci ha colto di sorpresa. Con lui ci sentiamo spesso e con la Città di Giulianova abbiamo condivo anche alcuni percorsi, ma non ci siamo mai seduti a tavolino per una progettualità comune e questo discorso andava affrontato prima. Buttata lì, pubblicamente, è sembrata quasi colpa del Colleranesco la situazione di difficoltà in cui si sono trovati i nuovi dirigenti, ai quali, è bene dirlo, va riconosciuto il merito e il rispetto per essersi lanciati nella». Questa è la risposta d'acchito che Antonio Marinozzi, presidente onorario e tra i fondatori del Collerenesco Calcio, che oggi milita in Prima Categoria, rimanda al dirigente della Città di Giulianova che ha lanciato la proposta nella conferenza stampa di ieri.

Marinozzi non chiude a chiave la porta alla proposta, la tiene socchiusa per certi versi, e spiega quali: «Se ne può parlare per il futuro studiando bene il progetto sulla base dello spirito che nel 2005 ci ha spinti a costituire la nostra società: dare un senso sociale al nostro impegno, uno sbocco per giocare e divertirsi a livello dilettantistico a ragazzi che non trovavano spazio nel Giulianova Calcio impegnato nei professionisti. La nostra realtà è nata per dare una risposta e anche un campo di giuoco nel quartiere popoloso di Colleranesco a quei ragazzi. Via via, passo dopo passo, sulle ali dell'entusiasmo per i risultati raggiunti siamo diventati una identità come punto di riferimento per molti di loro ed ora il nostro sodalizio conta un bel gruppo di dirigenti che è capace anche di coinvolgere tutti».

Questo significa che, evidentemente, dovevano essere i promotori del Città di Giulianova 1924 a entrare nel Colleranesco, nato prima, e non viceversa?

All'osservazione il presidente onorario della società rossoblù ribatte: «E' chiaro. Qualche colloquio con D'Antonio, in verità, c'è stato mesi fa ma poi la nuova società ha portato a termine l'operazione con il Cologna Paese per garantirsi la categoria superiore. Questo non vuol dire, ripeto, che non si possa aprire  un dialogo per il futuro e valutare, con una seria progettualità, possibilità e margini di unione degli sfrozi. Non va dimenticato che siamo tutti figli del Giulianova e ci teniamo indistintamente ai colori giallorossi. Certo, se l'obiettivo della Città di Giulianova è di riportare la società tra i professionisti e se la portata delle sue difficoltà è quella esposta nella conferenza stampa di ieri, non siamo realisticamente in grado di poter sostenere un simile impegno, con il massimo rispetto per l'attuale dirigenza del Giulianova che tanto ha fatto e tanto sta facendo per tenere vivo il calcio in città».

LND: Eccellenza Abruzzese 2012/13

 
 

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