GIULIANOVA,
19.3.2014 -
E’
cominciata con l’idea di farsi un’idea l’avventura
di Alessandro Monticciolo sulla panchina del Città
di Giulianova, ma con un ingrediente tipicamente suo
e di un allenatore 37enne alla prima esperienza:
l’entusiasmo. “Come tutte le avventure, questa è
iniziata bene, con il grande entusiasmo che mi ha
spinto ad affrontarla - sostiene il neo trainer
giallorosso -. Voglio conoscere, innanzitutto,
la squadra che ha molti giovani, ed i giovani si
adattano di più al cambiamento. Con alcuni, che
hanno preso male l’esonero di Ronci, al quale erano
particolarmente legati, cercherò di farmi volere
bene. Di solito io sono uno che sa farsi volere
bene”
Quali programmi ha concordato con la società?
“Nessuno, non si è parlato di futuro. Viviamo alla
giornata, fino al 30 giugno mi gioco le carte per la
conferma nella prossima stagione”
Quindi non si è parlato neanche se è stato chiamato
per una politica sui giovani o diversa?
“Io sono un allenatore giovane, alla prima
esperienza da titolare in panchina e credo di poter
dare tanto. Ma sono abituato a vincere. I giovani mi
garbano, purchè siano forti”
Lei sa che deve lavorare molto sul Giulianova
versione trasferta, vero?
“Certo. Posso immaginare che sia un problema
psicologico, dovrò capire il perché, approfondire
partendo da una verifica delle criticità. Sono
convinto, nel frattempo, che occorre cambiare
qualcosa. Non tanto nel modulo, quanto nel fattore
mentale. A me piace la squadra aggressiva,
organizzata, che sa quello che vuole e se lo va a
prendere, anche in trasferta. La prestazione è un
buon viatico al risultato. Un conto è perdere
giocandosela e un altro non giocandosela affatto”
- Lei ha dichiarato ad ogni pie’ sospinto che Marco
Giampaolo, che ha caldeggiato il suo arrivo, è stato
il migliore allenatore mai avuto…
“Confermo. Lo porto nel cuore, con lui ho
conquistato due promozioni, a Treviso ed Ascoli, ed
è stato l’unico tecnico che mi ha portato con se’
dove è andato. Io sono stato un buon soldato, ma i
soldati bisogna saperli anche comandare. Giampaolo è
un grande tecnico, che mi ha trasmesso le più
importanti conoscenze che ho appreso nel calcio. Ed
a queste mi ispiro a mia volta”
- Una domanda
imbarazzante, ma d’obbligo, perché è cronaca: lei è
stato convocato per un’audizione sul filone di
Cremona del calcio scommesse.
Riflettori accesi sulla
gara di ritorno della finale play off di Seconda
Divisione 2009/2010, Spezia-Legnano.
Secondo l'ex dirigente del Legnano Pino Padula,
un rappresentante dello Spezia cercò di corrompere
prima i giocatori del club lombardo e poi l'arbitro
Roberto Bagalini di Fermo...
Come è andata?
“In quella partita io segnai anche un goal, vincemmo
noi dello Spezia. La Procura Federale mi convocò.
Qualcosa in effetti non andò per il meglio, sul mio
conto si profilava l’accusa di omessa denuncia per
non avere denunciato il comportamento sospetto di un
mio compagno, che era anche un amico. Il magistrato
mi ringraziò della mia testimonianza, ma per quanto
mi riguarda non c’è stato alcun seguito”.
Parentesi chiusa,
ora a tutto Giulianova, con il piglio di Giulio
Cesare: Venni, vidi, vinsi. Almeno con il Bojano,
sicuro. |