GIULIANOVA, 1.6.2015 -
Il futuro del Giulianova Calcio è ancora avvolto da mistero
e da inquietudine. Chi sarà la nuova società e in quale
categoria giocherà l'anno prossimo la squadra giallorossa?
Al momento è un rincorrersi di voci e indiscrezioni, più o
meno fondate, senza tuttavia un vero riscontro concreto.
Sempre in piedi risulta la trattativa con la cordata che
vede coinvolto l'imprenditore Massi del gruppo Ettorre
Gomme, insieme a Adolfo De Cecco e altri imprenditori del
pescarese. A dirigere le trattative è il commercialista
Vincenzo Serraiocco. Negli ultimi tempi, però, si ravvisa
uno stallo che preoccupa la piazza che sperava in una
inversione di tendenza verso prospettive migliori di
rilancio del calcio giallorosso. La difficoltà maggiore nel
concludere l'operazione del rilevamento della società,
starebbe nei conti in rosso delle casse del club giuliese,
compreso il presunto debito sommerso, e nella volontà di
ripartire completamente da zero anche dal punto di vista
organizzativo e societario, con un nuovo programma. Il solo
a rimenere potrebbe essere il tecnico Giorgini, in un ruolo
all'interno della nuova società e di direttore tecnico più
che di allenatore. Una strada percorribile sarebbe il
fallimento pilotato della società, ma significherebbe
ripartire da categorie inferiori, Promozione o Eccellenza.
Un'altra soluzione per il Giulianova, alternativa a Massi,
porterebbe al nome di Di Battista, della Diba Metalli, già
coinvolto in un determinante sostegno alla società giuliese
negli ultimi anni grazie a una grossa sponsorizzazione. Da
lui si attende un ulteriore sforzo per rilevare direttamente
la società insieme ad altri imprenditori locali, ma impegni
imprenditoriali all'estero potrebbero pesare sulla decisione
finale di Di Battista, il quale tuttavia continuerebbe a
sostenere come sponsor il Giulianova Calcio. Negli ultimi
giorni, in questo senso, si è fatta strada una nuova
possibilità sulla quale starebbe lavorando l'avvocato
Berardo D'Antonio che, ricordiamo, fu già promotore della
iniziativa per la costituzione dell'attuale ASD Città di
Giulianova 1924, che rilevò il titolo sportivo del Cologna
Paese. Ancora oggi, di quella iniziativa, pesa lo stallo per
lo sblocco della situazione. Difatti, ogni passaggio di
società non potrà avvenire senza l'avallo dell'allora
presidente del Cologna, Ferdinando Perletta, e degli altri
suoi soci. A ciò si aggiunge anche il peso delle pendenze
di due mensilità reclamate dai giocatori che, fatto
importante, dovranno firmare le liberatorie, senza le quali
il Giulianova non potrebbe neanche iscriversi al prossimo
campionato di Serie D, se di Serie D si potrà ancora
parlare.
Vincenzo Raimondi su Il Centro |