GIULIANOVA,
14.10.2015 -
Pacato, apparentemente sereno, ma deciso e
sferzante. Moris Carrozzieri ha spiegato
nell’annunciata conferenza stampa al Nova Vita
Beach le ragioni che lo hanno spinto a lasciare
il Città di Giulianova dopo due anni:
«Premetto che mi dispiace lasciare il
Giulianova, dove ho giocato e dove ho ricoperto
il ruolo di direttore sportivo negli ultimi due
anni, ma ormai mi vedevo scavalcato nel mio
ruolo, come nei casi in cui sono arrivati due
giocatori dal Chieti a mia insaputa (Rossi e Gasparotto?:
ndr). Qui si fa calcio in maniera confusa
e poco professionale, diversa dalla visione che
ho io, che di professionismo penso di averne
fatto abbastanza. Ritengo che la professionalità
sia il punto di partenza per ottenere successo».
L’ormai ex
diesse giallorosso ha proseguito a ruota libera
entrando nel dettaglio di alcune condizioni che
ha ritenuto inaccettabili: «Mi hanno proposto
un rinnovo di contratto a 700-800 euro al mese,
in sostanza per indurmi ad andare via. Siccome,
ringraziando iddio, ho di che mangiare, posso
fare a meno di scendere a questi pati. Dico di
più: da giocatore ho rinunciato, tre anni fa, a
25mila euro. Per il bene che voglio al
Giulianova, non ho fatto vertenze né la farò
adesso che mi spettano ancora 10.500 euro per il
mio lavoro di ds. E poi – aggiunge a questo
punto Carrozzieri – avevo posto una
condizione: fuori io o fuori il signor Franco
Feliziani, che mi ha persino accusato di avere
fomentato l’iniziativa dei tifosi contro il
portiere Rossetti, e il signor Marco Guidobaldi,
un dirigente che è abituato a sparlare alle
spalle. Nel calcio occorre essere sempre uomini,
in campo e fuori. E a proposito di Rossetti dico
che non ha avuto un comportamento all’altezza di
un gruppo e ho proposto io stesso che venisse
messo fuori rosa anche se la decisione non
potevo prenderla io, un semplice dipendente».
Carrozzieri
nega accordi con altre società: «Nulla di
vero con il Monticelli, anche se ne conosco bene
il presidente».
E invece
tiene a rimarcare in quali rapporti si lascia
con il Giulianova: «Detto dei due citati
sopra, ho avuto ottimi rapporti con i ragazzi,
con Serraiocco e Bernardini, uno di grande
professionalità e conoscenza del calcio,
naturalmente con Giorgini, grandissima persona,
e con lo stesso Berardo D’Antonio, bravo e
competente anche se non ne ho condiviso le
decisioni su alcuni giocatori. Ma ripeto: questo
Giulianova manca del necessario assetto
professionale».
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