GIULIANOVA,
13.2.2020 -
Da
tempo la Giunta Costantini annuncia
l’introduzione del DASPO urbano a Giulianova,
cioè la possibilità data al sindaco di
allontanare da alcune zone della città persone
considerate responsabili di degrado urbano e di
minare la sicurezza dei cittadini.
Premesso che per chi commette reati esistono le
sanzioni previste dal codice penale noi pensiamo
che il DASPO urbano sia una misura
amministrativa inutile.
Inoltre esso può configurarsi come un
accanimento nei confronti di persone che non
hanno commesso alcun reato ma vivono un forte
disagio.
Va evidenziato anche che essendo eccessivamente
discrezionale, può generare ingiustizie e atti
discriminatori verso persone considerate
indesiderate.
Il decoro di un luogo non può certamente essere
misurato sulla base della presenza di poveri e
più in generale di persone in difficoltà, semmai
una città decorosa, giusta e solidale dovrebbe
individuare gli strumenti per dare risposte alla
grave indigenza e alle ragioni del disagio
sociale.
Considerato che il DASPO è stato voluto dal
legislatore per “ripulire” velocemente i centri
storici con l’inevitabile conseguenza di avere
periferie-ghetto, cosa potrebbe accadere nel
momento in cui lo si applicasse nelle piccole
realtà come Giulianova?
I problemi sociali vanno affrontati, non
allontanati o nascosti sotto il tappeto, magari
per carpire demagogicamente maggiore consenso.
Noi del Cittadino Governante siamo contrari
all’utilizzo del DASPO urbano e ci batteremo
nelle istituzioni ed in città perché le forze
dell’ordine garantiscano la sicurezza
sanzionando i reati, e le amministrazioni
governino la comunità con buone politiche
sociali inclusive.
Auspichiamo, infine, che anche le forze
politiche non presenti in consiglio comunale, le
associazioni del volontariato, il mondo
cattolico nelle sue varie espressioni sentano il
bisogno di manifestare il proprio pensiero in
questo delicato passaggio della vita cittadina. |