Maria Concetta Egidio,
le tovaglie d'altare per
le liturgie del mese
mariano
Pescara,
23.5.2012 -
Teresa Rapinese, esperta
di artigianato ed Angela Iannotti, specialista
in arte e decorazione del tessuto, analizzando i
merletti di Maria Concetta Egidio (leggi,
Maria Concetta
Egidio, vive a Pescara la merlettaia più
vecchia d'Italia)
hanno messo in evidenza
una tovaglia d’altare avente come motivo
ornamentale principale una croce greca disposta,
a tutto campo, in una serie di sequenze
romboidali. Analizzando attentamente il
campionario residuo dei merletti di Maria
Concetta Egidio ho scoperto che i pizzi
realizzati da lei espressamente per tovaglie
d’altare sono cinque, di cui tre destinati alle
cerimonie liturgiche del mese mariano. Per
descrivere le tovaglie d’altare dedicate alla
Madonna dirò, sia pure brevemente, che sulla
prima corrono a tutto campo rose di maggio con
foglie desinenti simmetricamente; sulla seconda
sbocciano, su alti steli, fiori ad otto petali
ai quali si accostano alla base schemi
cruciformi; sulla terza, in calce ad un elegante
reticello si snodano festoni di rose e
roselline incasellate in merli guelfi disposti
ad intervalli regolari. Si tratta di merletti
che raggiungono una freschezza non riscontrabile
nella decorazione scultorea. Nelle tovaglie
d’altare della nostra merlettaia si scopre
un’arte lieve governata da sinuose geometrie di
filo refe. Le sue trine, destinate ai corredi
ecclesiastici, si rivelano di straordinario
impianto decorativo per via della loro
astrazione in bilico tra il pittorico e il
plastico. In generale, durante il periodo dell’
intensa attività artigianale di Maria Concetta
Egidio il merletto, così come le altre arti
applicate, continuò ad essere eseguito a mano
senza lasciarsi influenzare dalle produzioni
industriali. I merletti di Maria Concetta Egidio
destinati all’arredo ecclesiastico presentano
sia motivi di stampo occidentale sia
figurazioni della tradizione bizantina e
orientale, stili tendenti a geometrizzare le
figure ed inserirle, prevalentemente, negli
astratti intrecci romboidali di derivazione
romanica o nei meandri rinascimentali.