CANZANO (Te), 19.5.2014
-
Sabato 17 maggio 2014, nel Palazzo De Berardinis
di Canzano, è stata
inaugurata la mostra “Canzano si racconta.
Documenti, storie e immagini delle famiglie di
Canzano dal XVII secolo”.
La mostra, a cura di Giovanna Marinelli,
Stefano Saverioni e Gianfranco Spitilli
e promossa in occasione del restauro dei
sotterranei di Palazzo De Berardinis – Le Sale
delle Volte – per opera dell’impresa di
Luciano Cioci e dell’architetto Carlo
Ciabattoni, si concentra per un verso su
alcune delle famiglie più antiche che hanno
segnato la storia di Canzano a partire dal XVII
secolo, ancora presenti in paese con alcuni
degli ultimi eredi.
Durante l’inaugurazione il Sindaco di Canzano,
Francesco Di Marco, ha ringraziato tutti
coloro che hanno consentito la realizzazione
della mostra ricordando come sia importante “creare
attrazioni sul territorio per valorizzarlo,
incrementando il turismo per dare un segnale
alle generazioni future offrendo esperienze. La
cultura è l’unico bene che diviso tra
tutti diventa più grande”.
“Il lavoro è durato diversi mesi su vari
archivi e sulla testimonianza di 25 persone
– ha spiegato Spitilli – Abbiamo lavorato
sulla memoria fotografica di circa 300 immagini
riuscendo a comporre un affresco molto ricco. La
storia di Canzano può essere ripercorsa anche
attraverso la storia delle famiglie, notabili e
rurali, di professionisti e di contadini, che
nei secoli hanno regolato l’economia e la vita
politica, condizionato i mestieri e le attività,
dettato lo sviluppo urbanistico e determinato
l’evoluzione sociale e culturale del paese. Ad
esse sono state dedicate un ricordo,
ripercorrendone la storia o proponendo dei
documenti di particolare interesse accompagnati
da foto degli album di famiglia”.
“La mostra – ha detto la Marinelli – è
un mosaico di particolari che si ricompone. E’
un universo di famiglie rurali, disseminate
nelle contrade e nelle case sparse, che hanno
costruito nei secoli l’articolata storia
quotidiana del territorio attraverso le loro
competenze artigianali e agricole, le usanze, i
saperi e i sistemi di pensiero, spesso
antagonisti, più frequentemente complementari a
quelli delle famiglie padronali dalle quali
dipendevano”.
“La mostra – ha affermato Saverioni -
è il frutto della partecipazione convinta di
tanti cittadini che hanno risposto all’invito
dell’Amministrazione Comunale contribuendo a
fare dell’iniziativa un momento importante nel
processo di ricostruzione dell’identità
storico-sociale di Canzano. L’esposizione
propone i primi risultati di una ricerca sulle
fonti orali, basata sulla raccolta di
testimonianze presso gli attuali abitanti,
completando così il quadro della documentazione
con materiali multimediali audiovisivi, sonori e
fotografici, o con documenti cartacei più
recenti, ma non meno importanti per la
definizione di un quadro complessivo che includa
anche le vicende del XX secolo, denso di
radicali trasformazioni socio-economiche”.
Presenti, tra gli altri, anche l’Assessore
Regionale al Turismo, Mauro Di Dalmazio
che ha sottolineato come sia stato “arricchito
il territorio di un contenuto e di un
contenitore” e Angeloandrea De Martinis,
uno degli autori dei testi presenti in mostra.
“Canzano si racconta” si propone, dunque, come
un percorso narrativo propedeutico
all’allestimento di un “Museo dei saperi
familiari” che, accanto alla documentazione
d’archivio (Primo piano e Sale delle Volte),
consenta di esporre, negli spazi ampi e
suggestivi di Palazzo De Berardinis, le
testimonianze e gli oggetti di famiglia tramite
installazioni multimediali e un uso evocativo
della rappresentazione fotografica, ma anche di
mostrare l’impegno costante e attuale
dell’Associazione “Ars et Labor”, presieduta
dalla signora Editta Serpente, per
tramandare l’arte del ricamo alle nuove
generazioni (Piano terra).
A fine inaugurazione è stato trasmesso il
documentario “Canzano si racconta” di Stefano
Saverioni e Gianfranco Spitilli con la
supervisione di Giovanna Marinelli per la regia
di Saverioni.
La mostra - promossa dal Comune di Canzano e dal
Ministero dei Beni e delle Attività culturali e
del Turismo, Archivio di Stato di Teramo in
collaborazione Soprintendenza Archivistica per
l’Abruzzo – è stata realizzata dall’Associazione
Bambun e da PTS Art’s Factory, con il contributo
della Fondazione Tercas.
La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta al
pubblico tutti i sabato (ore 17-20) e domenica
(ore 11-13 e 17-20) fino al 28 settembre 2014. |