TERAMO,
24.3.2014
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Migliaia di persone hanno
partecipato alle Giornata FAI di Primavera che
si sono svolte sabato
22 e domenica 23 marzo a Teramo. Per la
ventiduesima edizione dell'appuntamento
nazionale organizzato dal Fondo Ambiente
Italiano, la delegazione di Teramo ha scelto di
aprire le porte dei gioielli del capoluogo
aprutino. Tantissimi
teramani ma anche numerosi turisti (alcuni anche
stranieri) hanno preso d'assalto i sette siti
inseriti nel programma, accolti dai volontari
del FAI e dagli Apprendisti Ciceroni del liceo
Delfico-Montauti
e della facoltà di Scienze della Comunicazione
dell'Università di Teramo.
I SITI.
Il convento di Sant'Agostino (sede dell'Archivio
di Stato), il Teatro romano, l'area archeologica
di piazza Sant'Anna, la chiesa di Sant'Anna, la
Torre bruciata, l'area archeologica di Largo
Madonna delle Grazie e il Castello Della Monica:
questi i sette siti aperti per le Giornate FAI
di Primavera. Il record di presenze si è
registrato al giardino del Castello Della
Monica, preso d'assalto da migliaia di persone,
tra cui molti studenti delle scuole teramane,
che hanno approfittato dell'occasione per
visitare il gioiello nascosto nel cuore di
Teramo, normalmente chiuso in attesa che siano
completati i lavori di restauro. Durante i due
giorni di apertura si sono formate code di
visitatori che hanno potuto ammirare la
struttura in stile neogotico e vivere in prima
persona il fascino del luogo. In tanti, essendo
vietato l'ingresso nella dimora, hanno espresso
il disappunto per lo stato di conservazione
dell'opera, chiedendo informazioni
sull'avanzamento dei lavori e sollecitando il
FAI ad intervenire presso gli enti pubblici
competenti per il recupero definitivo del
castello.
A tal proposito, il capo delegato
del FAI di Teramo,
Franca Di Carlo Giannella,
dichiara: “Il gran numero di visitatori al
Castello Della Monica dimostra la bontà della
scelta del FAI di Teramo di organizzare le
Giornate di Primavera nel capoluogo. L'afflusso
oltre ogni previsione al castello è la
dimostrazione di come sia importante portare a
termine i lavori di messa in sicurezza e
recupero dell'opera. Questo è un tema sul quale
il FAI di Teramo continuerà a sollecitare le
varie amministrazioni pubbliche. Saremo vicini a
chiunque si impegnerà concretamente per far
tornare a splendere questo gioiello
restituendolo alla città”.
Nota stonata delle due giornate è stata
l'assenza della Protezione civile al fianco del
FAI, unico caso in Italia dato che a livello
nazionale era stato sottoscritto un accordo tra
il Fondo Ambiente Italiano e il Dipartimento
della Protezione civile per l'assistenza e la
vigilanza ai visitatori durante la
manifestazione. |