ROSETO DEGLI ABRUZZI,
17.4.2014
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Comunico ai Cittadini e agli elettori abruzzesi
che, dopo sofferta riflessione, ho deciso la
“sospensione” della mia Candidatura a Presidente
della Regione Abruzzo e la immediata
interruzione della raccolta delle firme
necessarie per la presentazione delle 4 Liste
Circoscrizionali provinciali collegate, poiché
la Lista Civica
Regionale, promossa dal Movimento Città per
Vivere-Mia Casa d'Abruzzo, è una lista
“referendaria”, ed ha un senso ed un proprio
significato, anche per il futuro, se
“funzionale” agli obiettivi che il Comitato
promotore dei Referendum stessi intende
perseguire: senza l'avvio della procedura per lo
svolgimento “futuro e certo” dei referendum, è
chiaro che la Lista stessa, essendo civica e
referendaria, non ha alcun senso e significato.
Ho deciso “proprio” nella mia qualità di
Cittadino “promotore” dei 3 Referendum regionali
abrogativi dei costi della politica, quale forma
estrema e democratica di protesta, poiché mi
trovo di fronte ad una arbitraria determinazione
dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio
regionale che ha inteso “bloccare e rinviare”
proprio la raccolta delle 25.046 firme
indispensabili per presentare “la richiesta di
referendum”.
C'è stata una iniziativa, non prevista, del
Presidente Nazario Pagano, il quale ha chiesto
al Collegio per le Garanzie Statutarie un parere
“non di competenza” del Collegio Regionale per
le Garanzie Statutarie, tra l'altro su un punto
“diverso” dal merito della iniziativa
referendaria.
La storia è nota: a nome del Comitato promotore
di 3 Referendum Regionali Abrogativi, il 3 marzo
2014 ho preannunciato all'Ufficio di Presidenza
il deposito per la giornata di lunedì 10 marzo
successivo dei 3 quesiti referendari e dei
moduli da vidimare a cura del responsabile del
procedimento.
L'Ufficio di Presidenza, “sembra” a nome
dell'intero Consiglio regionale (che però non è
stato mai chiamato a pronunciarsi in aula
rispetto ad una eventuale autentica
interpretazione della norma), e senza “audire”
il Comitato promotore, ha prima rinviato la data
di deposito e poi ha addirittura “bloccato e
impedito” lo stesso deposito materiale dei
quesiti e dei moduli già stampati, rinviando
tale deposito trascorsi 6 mesi successivi alla
elezione del nuovo Consiglio regionale, come se
i Referendum dovessero essere indetti e svolti
in coincidenza di tale semestre “bianco” e non
invece, come stabilito dalla Legge,
eventualmente nella primavera del prossimo anno
2015.
L'Ufficio di Presidenza, o chi per esso, ha
ignorato che la fase “preliminare” alla
richiesta di referendum prevede che i moduli
depositati debbano essere “semplicemente”
vidimati e restituiti entro i 20 giorni
successivi dalla data del loro deposito,
affinché il Comitato promotore potesse
procedere, entro i successivi 120 giorni, alla
raccolta delle firme e, negli ulteriori 20
giorni, alla loro certificazione elettorale e al
deposito della “richiesta” al Collegio per le
Garanzie Statutarie.
Pertanto, il Comitato promotore, dopo essere
stato in trepidante attesa di ricevere la
comunicazione della "nuova data" per il deposito
dei quesiti e dei moduli per la raccolta delle
firme, il 2 aprile scorso ha inviato via fax al
Presidente del Consiglio regionale, ai
Capi-Gruppo Consiliari, ai Consiglieri
regionali, al Collegio per le Garanzie
Statutarie e al Difensore Civico, un nuovo
preavviso di deposito dei quesiti referendari e
dei rispettivi moduli, al fine di dare avvio
alla raccolta delle firme in calce ai quesiti
medesimi: ad oggi, i Cittadini promotori sono
ancora in attesa di un cenno di riscontro da
parte dei soggetti istituzionali e del
responsabile del procedimento, e tale ritardo e
rinvio, di fatto, impedirà lo svolgimento dei
referendum ritenuti ammissibili in una data
compresa tra il 15 aprile ed il 30 giugno 2015,
rinviando il tutto, addirittura, al 2016. |