PESCARA,
15.5.2014
-
Le quattro Bandiere blu ammainate martedì sulla
costa abruzzese dalla Fee sono un colpo duro da
incassare.
«La perdita di ben quattro vessilli sinonimo
di acque pulite e servizi di qualità, se da una
parte danneggia l'immagine turistica della
nostra regione, a pochi giorni dall'apertura
ufficiale della stagione balneare, dall'altra
chiama pesantemente in causa responsabilità
istituzionali a vari livelli».
A firmare l’atto di accusa è il segretario
regionale della Federazione autonoma dei
Balneatori, Cristiano Tomei, che punta l’indice
contro la Giunta regionale e le quattro
amministrazioni comunali (Martinsicuro, Alba
Adriatica, Giulianova e Ortona) coinvolte nel
declassamento decretato dalla Fee, la Fondazione
per l'educazione ambientale che gestisce
l'ambito riconoscimento. A detta del
responsabile della Fab-Cna, la cancellazione di
quattro Bandiere Blu altro non è che «il
frutto maturo di politiche negative, soprattutto
da parte della Regione, in materia di turismo
balneare».
Politiche che trovano il loro
simbolo «nella sciagurata e suicida richiesta
all'Unione europea di rinviare al 2027
l'applicazione dei parametri comunitari sul
controllo delle acque di balneazione: al
contrario di quel che chiede la Giunta regionale
- spiega Tomei - solo un loro costante
monitoraggio e l’avvio dell'azione di
risanamento dei fiumi rappresentano la strada da
intraprendere».
È quanto chiedono associazioni
d'impresa e ambientaliste alla Regione,
consapevoli che ormai «esiste un'opinione
pubblica avvertita e attenta, che si informa
prima di decidere le proprie destinazioni. Ma
dalla Giunta non è arrivata alcuna risposta,
così come sulla richiesta di avviare un'azione
costante di concertazione sulle politiche
turistiche per la nostra costa. Si è preferito
coltivare l'autosufficienza e le decisioni prese
in solitudine: ora se ne vedono i risultati».
A rincuorare i balneatori e gli amanti della
costa abruzzese ci ha pensato ieri l’Arta,
l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente
che svolge i controlli periodici sulla qualità
delle acque di balneazione. Completata la prima
fase di analisi sui campioni di acque
marino-costiere,
l'Arta conferma la situazione del 2013, con
oltre l'80% di costa balneabile. E'
risultata entro i limiti di legge anche l'acqua
prelevata nella stazione di campionamento di
Alba Adriatica, a sud del Torrente Vibrata, e se
il dato positivo verrà confermato dalle
successive verifiche (la seconda è in corso),
potrà essere rimosso il divieto di balneazione
attualmente vigente. Sono 144 i punti di
osservazione individuati lungo i 126 chilometri
di fascia costiera regionale (in media si
effettua quasi un prelievo per chilometro) e il
calendario della campagna di monitoraggio
prevede per il periodo aprile-settembre sei
campionamenti con cadenza mensile, in alcuni
casi quindicinale. |