GIULIANOVA,
22.5.2015
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Il sindaco Francesco
Mastromauro e l'assessore al Demanio
Fabio Ruffini tornano ad affrontare la
questione della spiaggia libera con accesso
anche agli animali d'affezione
dopo l'intervento
del consigliere regionale
Pierpaolo Pietrucci.
“Ci vediamo costretti a
tornare sulla questione di cui pure recentemente
abbiamo parlato ritenendo non dovesse essere più
oggetto di intervento avendo espresso con
chiarezza le ragioni dell'Amministrazione. Ma
tant'è. Ed allora ecco i punti che, almeno
questa volta, speriamo possano risultare una
volta per tutte chiari e intelligibili. Non
senza però nascondere il nostro disappunto per
l'intervento a gamba tesa di Pietrucci.
Riteniamo infatti che il presidente di una
Commissione regionale non possa chiedere conto
dell'operato di un sindaco eletto dai cittadini.
Questo, nella Repubblica delle autonomie, è
inconcepibile. Ciò posto, partiamo dal primo
punto. Qualcuno da tempo – dicono ancora
il sindaco e l'assessore - si sta adoperando
per far passare questa Amministrazione come
avversa a tutto ciò che ruota intorno al
rapporto uomo-animali. Dimenticando che nel
2012 abbiamo destinato una spiaggia libera
per l'accesso anche agli animali d'affezione
impostata su criteri che in Abruzzo non avevano
riscontri, e tra i pochi esempi in Italia per
impostazione. E ciò, come scritto nella
delibera n. 31 dell'11 giugno 2012,
riconoscendo la valenza sociale del rapporto tra
esseri umani e animali d'affezione, e con la
consapevolezza che fosse uno strumento per
evitare il randagismo ed utile per incrementare
il turismo. Forse si dimentica che
quell'esperimento, perché tale fu,
incontrò l'opposizione di
moltissimi cittadini, anche in termini non
pacifici, e delle forze politiche d'opposizione.
Logico quindi, per evitare che si creassero
fratture tra i cittadini, che il progetto
andasse rimodulato. Una cosa è infatti imporre
un progetto, altro è condividerlo.
Punto secondo.
La condivisione è per noi fondamentale. Oggi, ed
è un aspetto sul quale riflettere, nessun
proprietario di stabilimento balneare è disposto
ad accettare animali d'affezione. Ma tutti gli
operatori turistici, che noi abbiamo consultato,
sono invece disposti ad accettare la presenza di
una spiaggia libera con accesso anche agli
animali d'affezione. Purché sia adeguatamente
attrezzata come noi l'abbiamo concepita
inserendola peraltro nella Variante al Piano
demaniale marittimo. Che, va ricordato, è alle
battute finali, giacché verrà portata all'esame
del Consiglio comunale entro luglio. Ed è questo
un aspetto fondamentale della questione.
Qualcuno – proseguono
Mastromauro e Ruffini -
non vuol capire, perché fa finta
o è suo interesse mischiare le carte in tavola,
che dopo l'approvazione del Piano demaniale
marittimo verrà pubblicato il bando pubblico, al
quale potranno concorrere tutti, da Bolzano a
Mazara del Vallo, per gestire la spiaggia libera
con accesso anche agli animali d'affezione per
un periodo almeno di cinque anni. Dov'è allora
la preclusione? Dov'è la nostra avversione?
Certamente Giulianova è una delle non
numerosissime città italiane in cui la
democrazia partecipativa matura ha trovato e
trova un suo caposaldo. Per cui, e a maggior
ragione, abbiamo il dovere di coinvolgere i
cittadini, organizzati tramite i Comitati di
quartiere, per individuare la spiaggia libera
con accesso agli animali d'affezione. Pietrucci
trova sbagliato questo? Ce lo dica con
chiarezza. Certamente sappiamo, perché il
Comitato di quartiere dell'Annunziata lo ha
detto a chiare lettere nel 2013 e da
ultimo l'8 maggio scorso, che i residenti
non vogliono la spiaggia libera con accesso agli
animali d'affezione nella porzione di litorale
compresa nell'ambito territoriale del loro
quartiere. Mentre il comitato di quartiere del
Lido, esprimendosi per il si, ha tuttavia posto
delle condizioni. E cioè che l'area sia
recintata, almeno un metro d'altezza, che abbia
accesso indipendente, che la balneazione ai cani
sia vietata e che vengano ovviamente applicate
tutte le misure necessarie a garantire l'igiene
e la sicurezza dell'area interessata e delle
zone circostanti. Da non dimenticare poi come il
Consiglio comunale, nella seduta del 9 agosto
2013, abbia votato contro la proposta
d'iniziativa popolare per l'istituzione di una
spiaggia per cani.
Punto terzo.
Si dice che noi abbiamo violato la legge
regionale. Ma è una legge, varata dalla
precedente giunta di centro-destra, che dire
maldestra è poco. I Comuni sono obbligati ad
individuare una spiaggia libera per accesso agli
animali. Ma le disposizioni dell'autorità
marittima specificando che deve essere
attrezzata adeguatamente. E quindi occorrono
tempo e soldi. Ma la Regione che pone
l'obbligo, soldi ai Comuni non ne dà. Come
dire: arrangiatevi. Troppo facile l'idea
dell'armiamoci e partite. Per questo è una legge
da rivedere. Va bene l'obbligo. Ma prevedendo
in un apposito capitolo di bilancio le somme
necessarie per rendere attuabile quello che
altrimenti è un semplice proposito. E in ogni
caso lo abbiamo detto e lo ripetiamo: il Piano
demaniale marittimo è lo strumento necessario
attraverso il quale è concretamente possibile
organizzare, ed affidare per una durata almeno
quinquennale, una spiaggia attrezzata non tutti
i crismi, su impostazioni non estemporanee.
Certo – concludono il
sindaco e l'assessore al Demanio - a qualcuno
non andrà bene una scelta che è frutto di
razionalità e programmazione e non di
estemporaneità, oltretutto con un bando pubblico
che impedisce canali preferenziali. Ma quel
qualcuno deve sapere che una cosa è la volontà
espressa dalla collettività tramite i
rappresentanti che hanno eletto, ed altra cosa
sono i velleitarismi”. |