GIULIANOVA,
13.6.2015 -
Dal Signor Pietro Promenzio,
componente del Consiglio di
Quartiere dell'Annunziata e
promotore del Comitato
Cittadino di
Volontariato “Spiaggia Libera Lungomare
Rodi”
, riceviamo e pubblichiamo il
seguente nuovo intervento a titolo
strettamente personale:
Nel mio commento alla cosiddetta
disobbedienza civile che sarebbe
dovuta andare in scena sabato 6
giugno sul tratto di spiaggia
che si estende tra il molo sud
e il Lido Paola, ho denunciato
più volte la tendenza di molti
giuliesi proprietari di cani di
scagliarsi contro chi è
contrario alla realizzazione di
una spiaggia per cani,
definendoli incivili, inumani,
poco intelligenti, e via
dicendo, bontà loro
dimostrandosi, a volte, con
grettezza, veramente convinti di
ciò che asseriscono.
Mi pare superfluo sottolineare
che l’infantilismo di tali
convincimenti discende, a mio
avviso, da un tale morboso
attaccamento all’animale, da far
dimenticare loro il divario
naturale, oltre che zoologico e,
volendo, religioso esistente tra
uomo e animale.
Il nostro buon Dio li ha
chiamati cane e li ha fatti
diversi dall’uomo,
morfologicamente,
intellettivamente e sotto ogni
altro aspetto.
A volte mi sorprendo a
pensare: questa gente sembra
così convinta di questa cosa da
credere veramente che chi ha un
cane o un altro animale sia
sicuramente più umano,
intelligente, civile e, io ci
aggiungo, colto di chi un
animale non ha, dimenticando che
essi stessi appartengono al
genere umano e, di conseguenza,
sempre secondo il loro modo di
pensare, meno civili, meno
intelligenti e meno umani dei
loro stessi animali.
Se il principio è che il cane è
più intelligente, umano e civile
dell’uomo, mi pare che nessuno
si possa salvare, nemmeno i
proprietari di cani.
Non resta che prendere atto di
ciò, come ho già fatto, e
lasciare cuocere nel proprio
brodo queste persone.
Per quanto poi riguarda in
particolare l’inciviltà di molti
proprietari di cani, questa la
verifichiamo ogni mattina sui
marciapiedi della Città ed è un
vero peccato che i loro cani non
abbiano l’intelligenza e i mezzi
per raccogliere ciò che essi
stessi seminano e che i loro
“civilissimi” proprietari
lasciano sul posto.
Ma se li senti questi
proprietari, non ne trovi uno
che non raccolga gli
escrementi del proprio cane, non
ne trovi uno, anzi, si indignano
e si offendono, ma strade,
marciapiedi e parchi sono pieni
di “civilissima” cacca di cane.
Anche su questo “lodevole”
comportamento di molti, i
proprietari di cane e gli
animalisti tacciono.
Comunque, siccome le opinioni
sono divergenti, evito di
dilungarmi, parlando di queste
persone-cane e
sottopongo all’attenzione dei
lettori quanto ha scritto sul
rapporto uomo-cane il Dott.
Massimo Fini (per chi
volesse sapere qualcosa in più
di lui, può visitare il sito
www.massimofini.it),
giornalista e scrittore, di
origine non giuliese e meno che
meno calabrese.
Ringrazio il Dott. Massimo Fini
per avermi autorizzato a
divulgare il suo pensiero su
questo argomento.
Pietro Promenzio
“Non sopporto
i cani troppo simili
all'uomo
Vado per la città e non vedo in
giro che cani. Di tutte le
taglie e di tutte le forme
purché, naturalmente, di razza:
cocker, immensi pastori
tedeschi, barboncini, pechinesi,
maltesi, fox terrier,
inquietanti bull dog, dalmati,
huskie, samoiedi detti anche
chou chou.
Moltissimi cani e pochi bambini,
non per niente siamo il Paese
col più basso tasso di natalità
al mondo. Vado in giro e vedo e
sento che i padroni parlano ai
loro cani, gli fanno puci-puci,
li accarezzano, li vezzeggiano,
li accudiscono amorevolmente,
hanno per loro attenzioni che
non si riservano più ai bambini
i quali, se del caso, possono
essere dimenticati per quattro
ore in macchina, e morire per il
caldo e per Il soffoco, come è
accaduto nei giorni scorsi a
Catania. Sono quasi incredibili
le cure che oggi si dedicano ai
cani. Ci sono cibi per cani,
copertine per cani, vestiti per
cani, linee di shampoo per cani,
lavande per cani, cosmesi per
cani e c'è persino la fitness
per cani, palestre dove vengono
loro massaggiate le zampe e
imparano a far ginnastica. Del
resto, per la gioia dei loro
padroni, oggi i cani vivono in
media due anni in più di un
tempo purché, come ci informa
l'Associazione fisioterapisti
per la terapia animale,
conducano un'esistenza regolata
e senza stravizi (poco sesso e a
cuccia presto ), si sottopongano
a diete severe (ma una volta il
loro menù non era già ridotto
all'osso?), facciano, appunto,
fitness ogni giorno e si
affidino alla cura di un buon
psicologo. lo detesto i cani.
Perchè sono troppo simili
all'uomo. Non posso guardare gli
occhi di un cane perché sono
occhi umani. Cioè canini,
servili, opportunisti, femminei,
sentimentali, sdolcinati, umidi,
privi di ogni dignità e decoro.
Come l'uomo il cane ha un Dna
mafioso: si sottomette e offre
fedeltà in cambio di protezione.
Come la donna ha il temperamento
della prostituta: in cambio del
mantenimento dà affetto, si
struscia, scodinzola, sculetta,
lecca, guaisce, geme, rantola,
ansima, sbava, si mette sul
dorso in pose lascive e, quando
non gli si dà troppo retta, si
masturba di nascosto sfregandosi
alle gambe dei tavoli e delle
sedie. È vero che, a differenza
della donna, il cane è fedele.
Ma è proprio questa sua fedeltà
canina che mi disgusta e più mi
ribrezza. Un padrone può
bastonare il proprio cane quanto
vuole e quello non reagisce ma
lo guarderà con quei suoi
orribili occhi umani, troppo
umani, nei quali si leggono
un'afflizione e una sorpresa
infinite: «Ma come, prima mi
dici e poi mi fai...». Ma
ribellati, perdio, una volta
nella vita. Infine il cane, come
l'uomo, tumore e sanguisuga
dell'Universo, è un essere
parassitario e totalmente
Inutile. È un furbacchione,
sentimentale e piagnone, che ha
attaccato da sempre il cappello
al chiodo. E allora io voglio
fare qui un pubblico elogio del
bue e della mucca. Per secoli e
millenni il pio bove ha tirato
la carretta al posto dell'uomo
senza nulla chiedere in cambio.
In quanto alla mucca, è un
animale meraviglioso che bruca
l'erba, dà latte e caga come dio
comanda, concimando il terreno,
in un ciclo biologico perfetto e
conchiuso laddove il cane,
mantenuta carnivora, non bruca,
non dà latte ma purtroppo caga
in maniera impressionante
insozzando dappertutto con i
suoi inutili e maleolezzanti
escrementi. Perchè i cani, in
fondo, sarebbero anche delle
brave bestie se non avessero dei
padroni (ma allora, forse, non
sarebbero più cani) che lasciano
far loro tutto quello che
vogliono, che non li trattano da
animali quali sono, che
intrecciano con loro rapporti e
legami affettivi e amorosi che
vanno oltre i limiti della
decenza. Ed è contro di loro,
più che contro i cani, che è
rivolta questa mia intemerata
che certo scandalizzerà e
indignerà la lobby dei cinofili
(di peggio ci son solo i
cinefili) e gli animalisti di
tutte le risme. All'indignazione
e allo scandalo di costoro, alla
prevedibile accusa di crudeltà,
di congenita malvagità, di
insensibilità, rispondo fin da
ora con le parole dì Hemingway
in Morte nel pomeriggio: «Io
sono persuaso, per esperienza e
osservazione, che coloro i quali
si identificano con gli animali,
vale a dire gli innamorati quasi
professionisti di cani e altre
bestie, sono capaci di una
maggiore crudeltà verso gli
esseri umani d I coloro che
stentano ad identificarsi con
gli animali». Anche se
preferisco i gatti, più liberi,
più dignitosi, più civili, più
virili non disprezzo i cani come
in genere qualsiasi altro
animale. Se esistono avranno
pure loro, o avranno avuto, una
qualche utilità, anche se è
difficile individuarla (a
differenza della mucca non se ne
può fare neanche bistecche,
mah). Però mi pare che, come per
tutto il resto, anche nel
rapporto con gli animali,
soprattutto domestici, abbiamo
perso l'equilibrio. Gli animali
vanno rispettati come tali, non
trattati come delle persone,
rendendoli ridicoli e noi con
loro. Ma penso che siano parole
al vento. Perchè una società che
lascia morire un bambino di 21
mesi abbandonato per ore in una
macchina arroventata e produce
«linee di shampoo per cani» è
una società che è giunta alla
frutta. E si merita una vita da
cani.”
Se il principio è che il cane è
più intelligente, umano e civile
dell’uomo, mi pare che nessuno
si possa salvare, nemmeno i
proprietari di cani.
Massimo Fini |