BELLANTE,
23.5.2015 - Su
segnalazione del delegato A.N.A. sezione Abruzzi
– coordinamento e informazioni per gli abruzzesi
nel mondo – Sergio Paolo Sciullo della Rocca, in
occasione dell’adunata nazionale degli Alpini a
L’Aquila, si è fatto promotore per intitolare un
luogo pubblico per
ricordare il Caporale degli Alpini Carlo De
Berardinis, nato a Bellante il 3 maggio 1888 e
deceduto durante la 1° guerra mondiale
nell’Ospedale da Campo 131 nei pressi della base
operativa del Monte Cauriol a Caoria di Canal
San Bovo (TN).
Il Comune
di Bellante, tramite il Sindaco Mario Di Pietro
e l’Assessore alla Cultura e Pubblica
Istruzione, Viviana Di Febo, in collaborazione
con la locale sezione Alpini di Bellante, hanno
deciso di apporre all’interno del palazzo civico
una targa in ricordo del loro concittadino Carlo
De Berardinis. La targa riporterà la seguente
epigrafe:
“Caporale degli Alpini Carlo De Berardinis
1° Rgt.
Alp. Btg. Pieve di Teco - 6° Rgt. Alp. Btg.
Verona – 7° Rgt. Alp. Btg. Feltre
Deceduto
il 15 settembre 1917 – Una morte bianca del
Monte Cauriol.
L’evento, è
stato inserito anche all’interno del programma
del Battesimo Civico (ingresso dei diciottenni
nella cittadinanza attiva). Mentre, nel quadro
delle attività culturali connesse con la
ricorrenza del centenario della prima guerra
mondiale (1915-2015) e in concomitanza con la
passata 88^ Adunata Nazionale degli Alpini a
L’Aquila, la Sezione A.N.A. Abruzzi presieduta
da Giovanni Natale, intende tra l’altro far
conoscere e promuovere in questa occasione non
solo gli alpini decorati al valore militare, ma
anche singolari figure di alpini meno noti, che
per fatti d’arme meritano anche loro la giusta
attenzione. L’incarico di riproporre singolari
fatti d’arme è stato affidato all’alpino Sergio
Paolo Sciullo della Rocca decorato medaglia
d’oro mauriziana della Repubblica Italiana,
esperto di storia militare, delegato per il
coordinamento degli alpini abruzzesi all’estero,
che in occasione di un recente briefing tenutosi
a L’Aquila, ha ricordato tra l’altro che
l’Italia è entrata in guerra il 24 maggio 2015 e
nel prossimo mese di maggio oltre all’adunata
nazionale degli alpini ci saranno anche varie
iniziative culturali per la commemorazione del
centenario della prima guerra mondiale.
Appuntamento questo che in buona parte ha visto
impegnato gli alpini nei duri e aspri
combattimenti in montagna, Sciullo della Rocca
ha precisato che alla prima guerra mondiale gli
alpini parteciparono con 88 battaglioni e 66
gruppi di artiglieria da montagna per un totale
di 240.000 uomini mobilitati, tra questi vi
furono anche molti abruzzesi. E’ in quarantotto
mesi di continui combattimenti scrissero pagine
memorabili di eroismo nella nostra storia
patria. In questo contesto ha presentato la
figura del caporale degli alpini Carlo De
Berardinis di Bellante un paese nella Provincia
di Teramo che per l’Abruzzo, risulta essere una
singolare testimonianza storica. Lo stesso era
già alpino nel 1908 nel Battaglione Alpini Pieve
di Teco inquadrato nel 1° Reggimento Alpini,
prima ancora dell’ inizio della Prima Guerra
Mondiale. Successivamente viene inviato in
Cirenaica nel 1912, dove conosce il Generale
Antonio Cantore, morto successivamente nelle
Dolomiti ampezzane. Il fatto è significativo in
quanto il Generale Cantore venne poi considerato
dagli Alpini nella Gerusalemme Celeste un pò il
San Pietro della situazione, cioè quando muore
un Alpino questo va tra gli alpini, accolto nel
Paradiso di Cantore. Altra coincidenza
significativa la partecipazione del soggetto con
il Battaglione alpini “Feltre” ai combattimenti
sul Monte Cauriol, dove morirono ben oltre
10.000 militari italiani sia in azioni di guerra
e sia a causa del freddo e del gelo. Questi
caduti vennero definiti “le morti bianche”, è
tra queste morti bianche, rientra anche il
caporale Carlo De Berardinis di Bellante
deceduto il 15 settembre 1917 a Canal San Bovo.
Lo stesso meritò “La Medaglia per l’Unità
Nazionale” – “La Medaglia commemorativa della
guerra Italo – Turca” e la “Medaglia a ricordo
della guerra 1915 – 1918”. Giova inoltre
ricordare che il Monte Cauriol per gli aspri
combattimenti divenne il simbolo del sacrificio
degli Alpini e oggetto di numerosi libri di
storia e di canti militari. Il Cauriol è una
vetta della catena montuosa del Lagorai ed è
sita tra il Monte Grappa e il Monte Ortigara,
campi di battaglia questi, oggi assunti a
simbolo perenne della prima guerra mondiale, la
sua conquista facilito lo sfondamento italiano
sul Piave e l’arretramento dell’esercito
Austro-Ungarico.
Profilo
del caduto Carlo De Berardinis
Carlo De Berardinis (Bellante, 3 maggio 1888 –
Caoria di Canal San Bovo (TN), 15 settembre
1917). Alpino. Nasce a Bellante in contrada
Collemoro, figlio di Gaetano e Annunziata Di
Giangiacomo, entrambi agricoltori alle
dipendenze della famiglia Tattoni di Bellante.
Era il settimo di dieci figli (gli altri erano:
Domenicantonio, Maria, Celeste, Olindo, Teresa,
Giovina, Santino, Carmela e Giovanni). Solo in
parte trascorrerà l’infanzia in questo paese,
poco dopo, il papà Gaetano sarà costretto per
motivi di lavoro a trasferirsi presso un’altra
famiglia di Mosciano Sant’Angelo (TE), i Savini,
in contrada Ripoli, era il 1896. Successivamente
alla decisione del padre di spostarsi di nuovo,
il Regio Esercito Italiano lo chiama per la
visita di leva, giudicato idoneo il 14 aprile
del 1908, viene inquadrato tra le file degli
Alpini. All’età di 20 anni parte militare, il 16
ottobre del 1908, nel 1° Reggimento Alpini –
Battaglione Pieve Di Teco, rimarrà fino al 1
settembre del 1910, quando viene posto in
congedo con il 7° Reggimento Alpini –
battaglione Feltre. Durante i due anni di ferma
obbligatoria, partecipò al recupero e al
soccorso dei terremotati di Messina e Reggio
Calabria, del 28 dicembre del 1908 (95.000
morti). Nel frattempo la sua famiglia si era di
nuovo spostata, nei primi di dicembre del 1908,
suo padre Gaetano si era trasferito in un’altra
masseria più grande di proprietà della famiglia
dei Mazzarosa-Devincenzi di Notaresco e Roseto
degli Abruzzi, qui si stabiliscono in località
Cologna paese, nel comune (oggi Roseto degli
Abruzzi) di Montepagano (poi, nel 1936, la sua
famiglia si trasferirà definitivamente a
Giulianova, perché nel 1924 erano diventati
proprietari nella frazione di Colleranesco). Il
26 settembre del 1911, a causa della
dichiarazione di guerra dell’Italia alla
Turchia, ritorna sotto alle armi nel 6°
Reggimento Alpini – Battaglione Verona, dopo 9
mesi di addestramento, partirà per la guerra
Italo-Turca. Il 20 gennaio del 1912 parte da
Napoli alla volta della Tripolitania e Cirenaica
e successivamente rientrerà il 23 aprile dello
stesso anno. Dopo pochi giorni, il 26 aprile,
verrà congedato con il 7° reggimento Alpini –
Battaglione Feltre. Riceverà dal suo Comando una
medaglia commemorativa per la “Campagna di
Guerra Italo-Turca 1911-1912”. Intanto, il
giovane Carlo, conosce e sposa il 29 aprile del
1914, nel comune di Montepagano e il giorno
successivo, nella Chiesa Madre SS. Annunziata e
Sant’Antimo, Grazia Di Bonaventura (Montepagano,
17 dicembre 1892 – Giulianova, 21 settembre
1966). Il 24 aprile del 1915, sua moglie darà
alla luce il primogenito di nome di Arturo. Il
10 maggio del 1915, prima della dichiarazione di
guerra all’impero austroungarico (24 maggio
1915) da parte dell’Italia, Carlo lascerà
Cologna paese con destinazione Verona. Dopo solo
13 giorni d’addestramento verrà inviato in zona
di guerra. Dentro la Valle del Vanoi, in
Trentino Alto Adige, sulle montagne della catena
del Lagorai. Rimarrà, senza più rivedere la sua
terra natia e la famiglia, oltre 2 anni e mezzo
sul fronte delle Alpi orientali. Il Caporale
Alpino, a seguito delle ferite e delle malattie
contratte durante la guerra, morirà la mattina
(06:00) del 15 settembre del 1917, nell’Ospedale
da Campo numero 131, allestito nella piccola
frazione di Caoria di Canal San Bovo (TN). Il
suo corpo verrà sepolto prima nel piccolo
cimitero di guerra di Caoria e successivamente
spostato nel Sacrario Militare di Castel Dante
di Rovereto (TN). Con il 7° Reggimento Alpini,
Battaglione Feltre, 64° Compagnia, tra il 23 e
il 27 agosto del 1917 conquistò la vetta del
Monte Cauriol (quota 2.494 m.), fino al 18
dicembre dello stesso anno. Sarà onorato con
delle medaglie: dell’Unità D’Italia 1848-1918;
Campagna di Guerra 1915, 1916 e 1917 e
Interalleata della Vittoria 1915-1918. Oggi
rimane una sola foto in divisa, le cartoline dal
fronte che scriveva alla sua amata moglie Grazia
e le medaglie conquistate sul suolo africano e
italiano. Solo alla fine degli anni 90, il
nipote Walter De Berardinis, è riuscito a
ritrovare la salma del congiunto. Dopo anni di
ricerche, in collaborazione con: il Ministero
della Difesa Italiano-Commissariato Generale
Onoranze Caduti in Guerra; lo Stato Maggiore
dell’Esercito Italiano-Reparto Affari Generali
dell’Ufficio Storico; l’Archivio di Stato di
Teramo; il Comune di Canal San Bovo (TN); la
Città di Roseto degli Abruzzi (TE); la Città di
Giulianova; l’Associazione Nazionale Alpini di
Trento, Feltre e Caoria e il Centro Studi
Storici Primiero di Fiera di Primiero (TN), ha
ritrovato il luogo della sepoltura. Alcuni
parenti erano certi che le spoglie erano nel
Sacrario militare di Fogliano Re Di Puglia (GO)
in Friuli Venezia Giulia, tanto che in passato
si erano recati per omaggiare il loro compianto
congiunto. Già dal 1996 il nipote si era
prodigato, attraverso i Ministeri e anche gli
uffici periferici della nostra provincia (comuni
e archivi), ricostruendo il mosaico dei suoi
spostamenti, fino al recentissimo ritrovamento
del luogo della morte e delle sepoltura. Per
onorare degnamente la figura di questa persona,
che lasciò la sua terra natia e i suoi familiari
per combattere contro gli austroungarici, è
stata posta una targa commemorativa a 90anni
dalla sua scomparsa (15 settembre 1917 – 15
settembre 2007) nella cappella di famiglia
presso il cimitero di Giulianova. Sempre lo
stesso giorno, presso la Chiesa di Sant’Antonio,
a Giulianova alta si svolta una messa in
suffragio. La targa, posta all’interno della
cappella, reca la seguente scritta: A CARLO DE
BERARDINIS . Ad excelsa tendo (Sempre più in
alto) e Nec spe nec metu (Ne con speranze ne con
timore), con questi due motti il valoroso
Caporal Maggiore degli Alpini, Carlo De
Berardinis (detto il Vecio) e il 7° Reggimento
Alpini – Battaglione Feltre – 64° compagnia,
conquistarono tra il 24 e il 27 agosto del 1917,
il Monte Cauriol (a quota 2494). Il 15 settembre
del 1917, all’età di 29 anni, a seguito delle
ferite riportate, si spegneva nell’Ospedale da
Campo n°131 di Caoria. Dopo 90 anni, dai tragici
fatti, la famiglia lo ricorda per aver
sacrificato la propria vita per l’unità
d’Italia. 3 maggio 1888, Bellante (TE) -15
settembre 1917, Caoria di Canal San Bovo (TN)
.Giulianova lì, 15 settembre 2007. |