ATRI,
23.3.2015 -
La
scelta di Atri come protagonista delle
Giornate FAI di Primavera 2015 organizzate
dalla Delegazione di Teramo del Fondo
Ambiente Italiano si è rivelata vincente.
L’antica città ducale è stata meta di migliaia
di visitatori nei giorni di sabato 21 e domenica
22 marzo, durante i quali è stato possibile
visitare i sedici siti aperti, alcuni dei quali
in esclusiva per l’evento nazionale più
importante del FAI, giunto alla 23^ edizione.
Tra i luoghi più
visitati spicca l’antica filanda Fioranelli,
esempio di archeologia
industriale rimasto chiuso per decenni.
L’apertura straordinaria permessa dal FAI e dal
Comune di Atri è stata particolarmente
apprezzata, tanto che anche il Tg1 ne ha parlato
nel servizio dedicato alle Giornate FAI di
Primavera andato in onda sabato 21 marzo.
Moltissimi i visitatori interessati alla Atri
sotterranea, la parte invisibile della città
costituita dalle grotte e dalle
cisterne romane. Pienone per la
Cattedrale di Santa Maria Assunta
(nella foto),
per il palazzo Ducale, per il Teatro
Comunale e per il Museo Archeologico.
Ammirate anche le chiese di San Francesco,
San Domenico, San Nicola,
Sant’Agostino, Santa Chiara, il
teatro romano e il Museo Etnografico.
Sono state organizzate visite anche al borgo
di Casoli con i suoi murales e alla
Riserva naturale regionale dei Calanchi di Atri.
Il
Capo delegato del FAI di Teramo, Franca Di
Carlo Giannella, esprime la sua
soddisfazione per il successo della
manifestazione: «Abbiamo centrato ancora una
volta l’obiettivo del FAI, che è quello di
salvare, tutelare e far conoscere agli italiani
l’immenso patrimonio storico, artistico e
culturale del nostro Paese. Atri è una città
nobile e ricca di tesori spesso nascosti. Con le
Giornate FAI di Primavera abbiamo contribuito a
farla scoprire a migliaia di visitatori giunti
da ogni angolo dell’Abruzzo e anche da altre
regioni. Ringrazio per la collaborazione –
prosegue Franca Di Carlo Giannella –
l’amministrazione comunale di Atri, in
particolare il sindaco Gabriele Astolfi e
l’assessore alla Cultura e al Turismo, Domenico
Felicione, per il supporto logistico e
organizzativo che ci hanno fornito. Un grazie
anche alla Protezione civile, alla Croce Rossa,
agli scout, al Wwf e al Vescovo di Teramo e
Atri, mons. Michele Seccia. Soprattutto
ringrazio tutti i volontari del FAI di Teramo
che hanno prestato servizio e assistenza ai
visitatori nei siti aperti e gli Apprendisti
Ciceroni dell’istituto scolastico “A. Zoli” e
dell’istituto comprensivo di Atri, che hanno
svolto egregiamente il ruolo di guide». |