TERAMO,
29.7.2015 - Dal
Direttore della Cna
Gloriano Lanciotti
riceviamo e pubblichiamo
la risposta al Sindaco
di Roseto Enio Pavone:
I
dati presi a base dello
studio
dell’Osservatorio CNA
sono calcolati su un
caso concreto di impresa
che rimane sempre lo
stesso in tutta Italia,
sulla base delle
aliquote e tariffe
deliberate dai diversi
comuni. Lo
studio integrale con le
ipotesi assunte e
corredato di nota
tecnica, si trova
pubblicato su web dal 28
aprile 2015,
ed
ogni anno sarà
aggiornato sulla base
delle decisioni dei
Comuni. Ogni anno
vedremo come è andata.
Trattasi di
un’impresa che, oltre ad essere rappresentativa
della piccola imprenditoria italiana, ha
parametri di struttura ed economici coerenti con
una sana gestione imprenditoriale e risponde,
inoltre, ai requisiti di affidabilità in termini
di volumi di ricavi e di reddito dichiarati. A
tal fine, sono stati utilizzati i medesimi
parametri fissati da più di 17 anni dagli studi
di settore (vedi quanto si dirà in appendice
tecnica). In particolare si tratta di un’impresa
individuale che utilizza un laboratorio
artigiano di 350 mq ed un negozio destinato alla
vendita di 175 mq. Dispone, inoltre, di
macchinari, attrezzature, mobili e macchine
d’ufficio e di un automezzo per il trasporto
conto proprio e presenta la seguente situazione:
I calcoli
si sono stati effettuati considerando tutti gli
elementi che rientrano nel concetto di pressione
fiscale ISTAT, quindi sia i tributi (IRPEF,
IRAP, Addizionale regionale all’IRPEF,
Addizionale comunale all’IRPEF, IMU e tassazione
sui rifiuti) sia i contributi dovuti dall’
artigiano o dal commerciante, identificati con
l’acronimo IVS (Invalidità, Vecchiaia e
Superstiti). Si è ben consapevoli che i
contributi pensionistici hanno una natura
diversa dai tributi dal momento che, a fronte
dei relativi versamenti, si matura una rendita
futura (la pensione). Tuttavia rientrano
comunque nel concetto di pressione fiscale ISTAT
e, quindi, di “Total Tax Rate” in quanto, quali
contributi obbligatori, esercitano comunque un
impatto sul reddito d’impresa prodotto e,
conseguentemente, sul reddito disponibile
dell’imprenditore (per maggiori approfondimenti
si rinvia a quanto indicato nella nota tecnica
al volume).
Prendendo
come riferimento un’impresa che risponde ai
criteri di cui sopra ed assumendo come anno zero
il 2011, nel documento si valutano gli effetti
delle scelte compiute nel tempo dai governi
nazionali nella ridefinizione del sistema
fiscale, nonché di quelle dei governi regionali
ovvero delle amministrazioni municipali nello
stabilire la misura dei tributi locali.
In
particolare, per Roseto degli Abruzzi,
l’incremento tra il 2011 ed il 2012 è dovuto
all’IMU applicata sugli immobili strumentali
dell’impresa (laboratorio artigiano + il
negozio) che, per effetto sia dall’aumento del
valore catastale che delle aliquote, passa da
2.552 a 4.208 (aumento di 1.656 euro in un
anno), ed un ulteriore aumento di 1.662 euro
sugli stessi immobili tra il 2012 ed il 2013,
questa volta per dell’aumento dell’aliquota dal
0,76% all’1,06%. Si tratta di immobili
accatastati come C3 e come C1, pertanto tutto il
tributo entra nelle casse del Comune.
In soli due
anni, l’IMU dovuta da questa impresa, passa da
2.552 a 5.870 segnando un aumento del 130%.
Anche la tassazione sulla nettezza urbana
aumenta progressivamente di 500 euro, facendo
registrare un aumento del 19,40%. Tutti questi
aumenti rapportati al reddito d’impresa che
rimane sempre lo stesso, fanno lievitare il TTR
di parecchi punti.
Ufficio Stampa CNA Prov.le di
Teramo
Sabrina
difrancesco@cnateramo.com |