L'AQUILA,
29.12.2015 –
Dal M5S Abruzzo riceviamo e pubblichiamo la
controreplica alle
prese di posizione di pidiessini Camillo
D'Alessandro e Sandro Mariani a difesa del
Governatore Luciano D'Alfonso:
Camillo D’Alessandro, fedele difensore
dell’indifendibile, omette di riferire che il
M5S, durante i lavori delle commissioni, ha
chiesto per settimane che le voci di bilancio
fossero consegnate a tutti i consiglieri. Ci
sono i verbali delle sedute di commissione che
lo provano. Richieste da noi reiterate in
commissione fino allo sfinimento, ma ignorate
dai componenti della Giunta e da una maggioranza
sorda e antidemocratica. Le nostre proposte
migliorative per il bilancio sono contenute nei
1400 emendamenti depositati, qualora il Governo,
come dovrebbe fare un’amministrazione
trasparente, ci avesse consegnato le singole
voci per permettere a noi e agli abruzzesi di
capire come e quando verranno spesi i loro
soldi.
Inoltre, non
afferma il vero in tema di D.Lgs 118/2011, il
quale, se è vero che predispone l’uniformità
nelle modalità di redazione del bilancio in
tutte le regioni, non vieta affatto la
conoscibilità dei capitoli ai consiglieri. Anzi,
dalla lettera della norma si evince che i
capitoli debbano essere contenuti all’interno
del c.d. macroaggregato da trasmettere ai
consiglieri. Tanto è vero che in Veneto, Lazio e
Friuli V. G., solo per citare qualche esempio,
le rispettive Giunte hanno fornito la
documentazione completa dei capitoli di spesa.
Addirittura in Piemonte l’applicazione della
nuova forma di redazione di bilancio è stata
rinviata all’anno prossimo.
A ulteriore conferma, su richiesta del M5S, lo
scorso 31 luglio, il Collegio delle Garanzie
Statutarie ha emesso il parere n. 5 del 2015 dal
quale si evince che l’accesso ai capitoli di
spesa e al SIC (sistema informativo contabil e),
non soltanto costituisce prerogativa dei
consiglieri ma “dovere dell’ufficio (…) il
diniego di accesso al S.I.C. o il prolungato
indugio nel rilascio delle credenziali a ciascun
consigliere, appaiono suscettibili di creare
pericolose asimmetrie informative tra Giunta
regionale (e conseguente, maggioranza che la
sostiene) e consiglieri dell’opposizione,
venendo a configurare un ingiustificabile vulnus
allo stato costituzionale dell’opposizione e,
conseguentemente, allo stesso principio
democratico”.
Questi sono i fatti. Tutto il resto è
propaganda.
Il M5S legge e studia statuto, regolamento e
leggi vigenti, ma a differenza di altri, ne
chiede anche la rigorosa applicazione.
L’accusa di “violenza” mossa nei nostri
confronti, da D’Alessandro e dal capogruppo PD
Mariani, è risibile e smentita dai video che
“spopolano sul web” che sono stati girati, non
da noi o dai nostri collaboratori, ma dalla
stampa presente in aula. Altri sono stati i
personaggi che hanno messo in atto condotte di
intimidazione e violenza. Condotte da noi subite
e non certo provocate.
La rete, organo di divulgazione non controllato
e controllabile, che tanto infastidisce
l’establishment, racconta la realtà dei fatti.
Capiamo che questo possa dar fastidio, ma è
tempo di farsene una ragione.
L’irresponsabilità risiede solo
nell’occultamento dei documenti ai cittadini,
nella mancanza di condivisione e trasparenza. Ci
interroghiamo ancora sul perché di tanto mistero
su come la Giunta regionale spenderà i soldi
degli abruzzesi. |