Fim-Fiom-Uilm: «Necessarie
soluzioni alternative ai licenziamenti»
ROMA, 6.11.2020 - Si è tenuto oggi in
videoconferenza l'incontro con l’azienda Betafence al
tavolo convocato dal Mise, a distanza di 6 settimane
dall’ultimo incontro, a cui erano presenti il MiSe
stesso, il MinLav, Invitalia, l’azienda, le
Organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e le
istituzioni locali.
“Nell'interlocuzione iniziale tra il Mise e
l'azienda, quest’ultima ha ribadito l’intenzione di
voler ridimensionare lo stabilimento di Tortoreto,
investendo esclusivamente in una linea produttiva e
chiudendo le altre attuali linee presenti, mantenendo
sostanzialmente i licenziamenti per una parte
consistente dell'attuale forza lavoro presente.
Il MiSe ha chiarito,
attraverso le dichiarazioni della sottosegretaria Todde,
come lo stesso non sia disponibile a erogare sostegni
economici a fronte di un piano che preveda licenziamenti
per il sito di Tortoreto, concludendo che il tavolo
verrà riconvocato quando l'azienda presenterà un piano
sostenibile e condivisibile tra le parti.
Come
Fim-Fiom-Uilm crediamo che questa di oggi sia una
situazione surreale. Dopo 6 settimane dall’ultimo
incontro, l'azienda si presenta al tavolo senza numeri,
senza un piano industriale credibile, confermando i
licenziamenti e richiedendo inoltre finanziamenti
pubblici.
È un atteggiamento
inaccettabile e irrispettoso nei confronti di un tavolo
istituzionale e dei lavoratori di Tortoreto. In questi
mesi, dall’annuncio di chiusura dello scorso luglio,
l'atteggiamento aziendale ha soltanto depauperato le
prospettive economiche e l’appetibilità di uno
stabilimento senza crisi produttive negli ultimi anni.
La conferma dei licenziamenti da parte di Betafence
preclude una trattativa sostenibile per il sindacato,
servono e vanno trovate soluzioni alternative a livello
istituzionale attraverso un
confronto solo con coloro che seriamente vogliono la
continuità produttiva e occupazionale per lo
stabilimento di Tortoreto”.
Uffici stampa FIM, FIOM e
UILM nazionali
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