(GIULIANOVA, 20.10.2014)
- Ore 12,55: tre squilli di tromba.
L'attesissimo treno, “pavesato a festa”, dà il
via a festosi “urrà” e all’inno reale. Il saluto
di Umberto I, decorato dalla collana
dell'Annunziata, scalda i cuori. Al suo fianco
“la prima gentildonna italiana” con mantiglia
foderata d'ermellino e cappellino piumato. Segue
il claudicante Presidente del Consiglio,
Benedetto Cairoli, con in braccio il Principino
di Napoli, vestito da caporale della Marina, cui
un bimbo -tal Pilotti di S. Omero- reca un dono.
Quindi a mostrarsi sono il Ministro De Sanctis e
l'Aiutante di Campo De Sonnaz con diversi
Generali in alta uniforme. “E’ qualche cosa
d’indescrivibile”: le Commissioni pel
ricevimento omaggiano ricevendo ringraziamenti;
il Vescovo mons. Milella ossequia, ricambiato,
anche a nome del Clero diocesano; e il popolo
risponde fragorosamente ai benevoli saluti delle
LL. MM.
Il Re è affabile con tutti: all'invito del
Presidente del Consiglio Provinciale,
cav. Scarselli, di visitare, assieme alla prima
Regina d'Italia, la città di Teramo si mostra
ben disposto; al Presidente del Tribunale e al
Procuratore de Re esprime compiacimento per la
loro scrupolosa attività; al prof. De Benedictis,
rappresentante dei Reduci, rivolge le più
ammirate considerazioni.
La Regina
Margherita, a propria volta, nel ricevere
“bouquets” e un elegantissimo astuccio dalle
signore teramane, “tutti incanta col suo sorriso
d’angelo”.
Non poche
frattanto le suppliche finite nelle mani reali.
In
ossequio, oltre alle già citate Autorità, vi
sono pure il Prefetto; il Consiglio Provinciale;
i Consigli Comunali; i Senatori Acquaviva,
Devincenzi, Irelli; i Deputati Aliprandi,
Cerulli, De Riseis, Patrizi, e naturalmente i
Sindaci di Giulianova De Martiis e di Teramo
Muzi (ff.).
La sala di
ricevimento risplende di sciarpe tricolori, di
commende, di grancroci, di ricercate “toilettes”,
come quelle delle contesse di Castellano e
Conversano, e attorno al “buffet a ferro di
cavallo” siedono la Regina, Vittorio Emanuele
III, le dame di corte e le nostre signore. Il
Re, circondato dai Ministri, resta invece in
piedi e “non tocca nulla”.
“ Il menu:
consommè, galantines à l’aspie, jambone, filets
de boeuf, gateaux savarins a la macédoine de
fruits, plombieres de noisette, bonbons, fruits,
cafè, liquours, vin madeira e chateau-Lafite,
champagne, muscat de Lunel”.
“La
provincia di Teramo non seconda a nessuno per
amore alla Dinastia”, commossa per la sosta di
circa un’ora, sventola i fazzoletti al treno che
Li porta via. |