DAYTONA, 24.2.2013
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PREAMBOLO:
Sul mitico ovale di Daytona, questo week end
aveva luogo una serie “ridotta” tanto per non
lasciare all’asciutto un po’ di spettatori
ansiosi di assistere l’indomani alla mitica 500
della Florida.
Allo scadere dei 100 giri in programma, due vetture
(Montoya e Stewart) svirgolavano verso l’interno della pista portandosi dietro
una dozzina di macchine. Immaginabile la fine del mondo, per fortuna senza vite
umane.
Fumo,
fiamme, rete di protezione sventrata, conclusione :la vettura che aveva generato
l’incidente sorvolava sfondando la rete di protezione, terminando la sua
micidiale corsa su 28 spettatori,I quali assorbivano altresì il duro colpo di un
pneumatico capace di spedire tutti all’ospedale in serie condizioni. Per tutta
la notte gli addetti alla pista hanno lavorato per riparare il riparabile per
dar modo allo speedway di dare il via alle 13 di domenica a 43 concorrenti,in
gran parte tutti esperti piloti i quali subito al via, si allineavano come tanti
scolaretti variopinti durante la passeggiata domenicale.
Va senza dire che l’attenzione era concentrata su
Danica Patrick la quale, tre giorni prima, aveva
ottenuto la pole position della griglia di partenza,
diventando la prima donna che abbia mai ottenuto tale
merito nel campo motorizzato, nonchè 200 mila dollari di premio.
La corsa scattava puntuale e tutto lasciava credere
che il ritmo Impresso alla manifestazione avrebbe dato modo di assistere ad una
delle note gare avvolte dal ferro e fuoco delle vetture.
Se non che Danica,visto che il tre volte campione
della serie Jeff Gordon l’aveva superata spostandosi all’esterno, ottenendo
maggiore velocita’,’pensava di poter fare altrettanto, ma poiche’ Danica non
aveva l’esperienza necessaria per simili manovre si accontentava della seconda
piazza, per un certo numero di giri.
Per circa meta’ gara, grazie ai rifornimenti la
driver dell’Arizona riusciva a stare tra le prime vetture, fino
all’ottantacinquesima –delle 200 passate-quando ,comunicava di avere vibrazioni
al motore che la costringeva a ridurre la velocità. Al controllo
l'avvertimento
risultava inutile.
Il gran gala finale, mostrava sorpassi e tentativi
falliti, mentre il
pubblico tifava per la Patrick, in terza posizione,
la quale al 90mo giro si trovava’ grazie ai rifornimenti,per la prima volta,
-per due soli giri- a guidare la rumorosa muta meccanica.
L’interesse della tiepida corsa nazionale aumentava
verso lo scadere. Dalle arretrate posizioni scattavano il noto Jimmy Johnson,inseguito
da Dale Earnhardt Jr, figlio del grande “Intimidatore” e Mark Martin (i quali
non riuscivano ad acciuffare l’esperto driver al volante della nuova Chervolet
Gene 6 sprint).
A 10 giri dalla bandiera a scacchi Johnson si
imponeva grazie alla sua grande esperienza e la potenza della macchina scrivendo
nel suo magnifico palmares la seconda vittoria della 500 miglia di Daytona,
seguito da Dale Earnhardt jr e il valido anziano Mark Martin. L’imbronciata
Danica Patrick doveva accontentarsi dell’ottava posizione d’arrivo,causa la
mancanza di esperienza in simili importanti gare.