TERAMO, 8.5.2019 -
Dopo i meritati festeggiamenti per la vittoria
della serie playout contro Campli, e la
conseguente permanenza in Serie B, la partita si
è spostata dal campo alle scrivanie, agli
uffici, agli incontri per programmare con nuovo
slancio il futuro del Teramo Basket 1960. I
dirigenti biancorossi si sono già mossi e stanno
lavorando nel migliore dei modi per permettere
una continuazione di questo importante progetto,
cercando di alzare l’asticella e coinvolgere
forze fresche, allargando l’assetto societario
con la partecipazione di imprenditori del
territorio e nuovi soci. A tal proposito abbiamo
intervistato il numero uno del sodalizio
biancorosso, il Presidente Ermanno Ruscitti, con
il quale abbiamo discusso della stagione appena
conclusa e del Teramo Basket 1960 che verrà.
Presidente
si è conclusa nel migliore dei modi, con il
secco 3-0 contro Campli e la salvezza acquisita,
una stagione molto difficile. Qual è il suo
giudizio sul campionato del Teramo?
E’ stata una stagione complicata nata sotto i
migliori auspici, con una squadra giovane, un
nuovo coach ed un progetto importante. Gli
errori fatti, la mancata coesione di alcuni
elementi della squadra, l’inesperienza legata
alla giovane età di alcuni giocatori e la
sopravvalutazione delle nostre possibilità ci
hanno fatto incorrere in un girone d’andata
molto deficitario. Il girone di ritorno è stato
sufficiente ma non ci ha permesso di salvarci
senza evitare le forche caudine dei playout che
però, alla fine, hanno dato un senso a questa
sofferenza. E’ stato infatti bello giocare
contro i cugini farnesi questa sorta di mini
torneo che purtroppo ha visto il Campli
retrocedere in C Gold. Si sapeva che sarebbe
stata una serie fratricida ma questa è una
conseguenza delle incongruenze e delle
incapacità gestionali da parte della Lega e
della Federazione, che ogni giorno ci sorprende
per delle assurde invenzioni regolamentari.
Guardando
il bicchiere mezzo pieno, alla fine l’epilogo è
stato positivo con una salvezza importante.
Assolutamente si, festeggiamo il terzo anno di
Serie B ed il conseguente quarto anno nella
terza categoria nazionale, un patrimonio che la
città di Teramo deve valorizzare e comprendere.
Nulla dev’essere dato per scontato perché, in
questa realtà cittadina e territoriale con poche
risorse economiche e dove c’è una scarsa
attenzione verso lo sport da parte della società
civile, noi ci mettiamo in gioco quotidianamente
e facciamo sforzi enormi per mantenere questa
realtà. Naturalmente dobbiamo proiettarci verso
un 2019/2020 con un atteggiamento diverso, più
prudente, facendo tesoro delle difficoltà e
degli errori fatti e dovendo necessariamente
procedere ad un rafforzamento della società.
Ha qualche
rimpianto per la stagione appena conclusa?
Avevamo l’ambizione di fare i playoff con una
squadra molto giovane, quando abbiamo allestito
il roster molti addetti ai lavori ci avevano
fatto i complimenti poi però, si sa, non tutte
le ciambelle escono col buco. Siamo stati
lungimiranti ad inserire un Direttore Sportivo
come Venanzio D’Alessio all’interno della nostra
squadra; questo ci ha permesso di togliere
alcune difficoltà sportive, di arricchire il
roster, di modificarlo e ci ha permesso di
giocarci la permanenza in Serie B. Ci sono stati
anche alcuni fattori extra sportivi, vedi la
partita in casa contro Chieti e la partita
contro Ancona giocata sul neutro di Chieti,
entrambe condizionate dalla scarsa qualità
tecnica degli arbitri. Ci hanno fatto perdere
delle partite, ci hanno dato tre giornate di
squalifica mandandoci in esilio a Chieti e, non
contenti, contro l’Ancona hanno fischiato un tre
secondi offensivi mandando al supplementare un
match che meritavamo di vincere. Ma questo
appartiene al passato. Molte realtà, molto più
ricche di noi, hanno fallito quest’anno (vedi le
tante società scomparse) quindi alla fine ci
riteniamo soddisfatti di aver mantenuto la
categoria.
Parlando
del futuro, quali sono i progetti per il Teramo
Basket 1960 che verrà?
In primis va rinforzata la società e va
arricchita la compagine sociale. Ci sono degli
interessamenti da parte di alcuni imprenditori
al nostro progetto sportivo ed è un segno
positivo perché vuol dire che siamo attrattivi.
Tutto questo condizionerà il futuro della
società e, ovviamente, anche l’aspetto sportivo
e della squadra. Tutti i discorsi fatti con le
altre società collegate con noi, il settore
giovanile e quant’altro in questo momento sono
un po’ in stand by. La priorità va data
all’assetto, all’ingresso di soci, imprenditori
e nuovi presidenti. Il mio ruolo, l’ho sempre
detto, è un ruolo di presidente pro tempore e
non ho problemi a mettere a disposizione la mia
carica verso l’assemblea dei soci. Personalmente
ho dato tanto a questa società (tempo,
investimenti, relazioni, sacrifici) insieme agli
altri soci operativi che voglio ringraziare
calorosamente: il vicepresidente Antonello
Lanzillotto, il Direttore Generale Giacomo
Filippelli, l’imprenditore Marcozzi, il
Direttore Sportivo Venanzio D’Alessio, Angelo
Albi, Pino Di Giovanni, Bebè Martorelli, Sandro
Piersanti e tutti quelli che ci hanno dato una
mano.
Adesso siamo tutti in discussione e stiamo
accelerando il discorso del rafforzamento della
società, se dovrò fare un passo indietro lo
farò, ben venga se questo gesto può portare ad
un risultato più positivo ed affidare un futuro
ancora più radioso. Non dobbiamo essere una
meteora ma dobbiamo mantenere e consolidare
questa categoria, tanti non credevano in noi e
adesso si devono ricredere. C’è una base forte
dalla quale ripartire (i 500 abbonati e
l’attaccamento dei nostri tifosi che ci hanno
sempre seguito) i progetti sono tanti (vedi il
Palazzetto), le ambizioni sono immense perché se
si vive senza ambizioni non c’è gusto ma non
vogliamo fare il compitino e per non farlo
bisognerà coinvolgere risorse economiche e nuovi
imprenditori che possano darci una mano. |
TERAMO,
4.5.2019
-
Siamo alla
vigilia del terzo atto del derby infinito tra
Adriatica Press Teramo e Campli, un derby che si
è disputato per ben quattro volte se teniamo
conto anche delle partite di regular season e
che domani, Domenica 5 Maggio, vedrà andare in
scena il quinto episodio (terzo atto della serie
playout) al Pala Borgognoni.
Potrebbe essere l’epilogo di una stagione
difficile sotto tantissimi aspetti per i ragazzi
di coach Massimiliano Domizioli, i quali però
hanno avuto il merito di non mollare mai durante
l’anno, reagendo anche ai tanti episodi
sfortunati che se avessero sorriso ai
biancorossi avrebbero regalato sicuramente una
salvezza tranquilla, senza passare per il
purgatorio dei playout.
Ma, ancora una volta, Lagioa e compagni hanno
dato dimostrazione di saper reagire anche alle
sorte avversa, vincendo i due match al Palaskà e
costruendo così un vantaggio importante per
avere la possibilità di chiudere definitivamente
la pratica salvezza e concludere con un lieto
fine il campionato.
C’è ovviamente ancora una partita da giocare e
questa volta si andrà a far visita ai cugini
farnesi che, senza alcun dubbio, vorranno ben
figurare davanti ai propri tifosi, consapevoli
di essere all’ultima spiaggia e di dover
mantenere vive le speranze di allungare la serie
per compiere un’impresa che sulla carta sembra
impossibile.
Il Teramo dal canto suo potrà giocare con la
mente leggera di chi ha il 2 a 0 nella serie,
conscio che bisognerà mettere pressione alla
giovane truppa di coach Tarquini per spegnere
fin dall’inizio ogni accenno di entusiasmo ed
imporre comunque il proprio ritmo alla partita,
basandosi su un’oggettiva differenza di fisicità
e di esperienza.
Servirà ovviamente tutto il supporto e tutto il
calore dei tifosi teramani per portare a casa
match, serie e poter festeggiare così una tanto
agognata salvezza, con uno sguardo rivolto verso
un futuro, si spera, molto più radioso ed
illuminato.
Appuntamento domani, con palla a due alle ore
18:00, al Pala Borgognoni.
Forza vecchio cuore biancorosso. |