TERAMO,
26.12.2018 -
Per
quanto accaduto nel post partita del
derby
contro Chieti di Domenica 23 Dicembre scorso, il Giudice Sportivo ha inflitto
all'Adriatica Press Teramo la squalifica per 3
gare del Pala Scapriano, la squalifica per 3 gare
all’assistant coach Massimo Gramenzi, l'inibizione
dal 24 dicembre al 3 gennaio per l’addetto agli
arbitri Angelo Albi e tre ammende per un totale
complessivo di 900 euro.
La società
del Presidente
Ermanno Ruscitti
ha reagito duramente con il seguente comunicato:
«Dopo aver letto
le ultime decisioni disciplinari inflitte alla
nostra società (...), abbiamo deciso di non
stare in silenzio e di dire basta a questo
scempio.
Il rapporto
stilato a fine partita dai signori Alberto
Giansante di Siena e Giacomo Fabbri di Cecina,
oltre ad essere palesemente esagerato per come
sono andati i fatti, non tiene conto di ciò che
ha causato le reazioni di rabbia e sdegno da
parte nostra, ovvero la loro pessima condotta
arbitrale e la loro incapacità di dirigere
partite di questo tipo e a questo livello.
Non è giusto che
a pagare siano sempre le società sportive, è ora
che gli arbitri si rendano conto anche dei loro
errori e delle conseguenze dei loro errori. Nel
derby contro Chieti a detta di tutti, e
sottolineiamo tutti gli addetti ai lavori, la
direzione dei signori Giansante e Fabbri è stata
ampiamente insufficiente, con errori pacchiani e
grossolani, frutto di un’evidente ed oggettiva
incompetenza e, in qualche frangente, anche
ingiustificata superbia.
Nella
pallacanestro vige una regola non scritta,
quella che i giocatori devono decidere una
partita ed il Chieti la sua occasione per
vincere l’ha avuta, con il tiro sbagliato da Di
Emidio proprio nel finale di partita. Fischiare
un fallo inesistente a Fabi a rimbalzo, marcato
per di più da un lungo come Di Carmine, a 37
centesimi di secondo è un errore madornale che
ha causato una logica e normale reazione di
sdegno da parte nostra.
Non stiamo
mettendo in dubbio la buona fede e odiamo i
complottismi ma chiediamo con forza che la
coppia Giansante e Fabbri sia a sua volta presa
sotto esame da chi ne ha competenza per farlo,
perché è assurdo che siano sempre e solo le
società sportive a dover pagare di tasca
propria, con tutti i sacrifici che fanno
quotidianamente, l’incompetenza professionale di
queste persone.
Il Teramo Basket
1960 auspica che non accadano più episodi del
genere, Teramo è una piazza storica della
pallacanestro e va trattata con rispetto». |