Giulianova,
Giovedì 1 Settembre 2011 -
Nella sede del
Giulianova Calcio, il presidente del Giulianova,
Dario D’Agostino ha tenuto l’attesa e auspicata
conferenza stampa (sollecitata da
www.giulianovailbelvedere.it), sulle gravi
accuse da un anonimo procuratore del calcio rese
pubbliche da tv larepubblica.it in merito
ai (presunti) soldi incassati dai genitori per
fare giocare i figli e per la quale si avverte
odore di querela da parte del sodalizio
giallorosso. “C’era già stata un’inchiesta della
Procura Federale a marzo, partita a gennaio per
una denuncia a seguito di chiacchiere messe in
giro da tempo. L’inchiesta è stata archiviata
perché non è stato trovato nulla di illecito”,
ha riferito D’Agostino che ha rivelato soltanto
si essere stato multato di 15.000 euro per un
accordo con l’ex direttore sportivo Pino Greco.
Il presidente ha tenuto a spiegare che ”un
conto è incassare soldi di sponsorizzazione da
padri titolari di aziende che intendono fare
giocare i propri figli, e in questo caso si
tratta di un normale rapporto aziendale, un
altro conto, come denuncia La Repubblica, è
prendere soldi dai genitori per fare giocare i
propri figli con un sistema di fondi neri che
presuppongono un falso in bilancio. La
Repubblica dovrà dimostrare la veridicità delle
accuse che, evidentemente si riferiscono alla
seconda ipotesi, altrimenti nei prossimi giorni
partirà una querela per calunnia e
diffamazione”, ha minacciato D’Agostino
aggiungendo una sua congettura: “Non è
escluso che Repubblica abbia usato un portavoce
o un “attore” nelle vesti del procuratore
anonimo o che l’intervista sia stata realizzata
prima dell’esito dell’inchiesta federale
archiviata. Di certo ne dovrà dare spiegazione,
altrimenti rischia di dover pagare un
risarcimento che metterò a disposizione della
società”. Il massimo dirigente della società
giallorossa ha trovato anche modo di ironizzare
che “se avessi incassato 700 mila euro, come
è stato detto dal procuratore anonimo, gli
imprenditori interessati a rilevare il
Giulianova avrebbero fatto la fila, invece le
cose stanno in una maniera così diversa che i
pochi contatti avuti non hanno avuto esito
concreto”. l'Avv. Donato Di Campli (a
sinistra nella foto), che ha assitito il
presidente nella conferenza stampa, ha paventato
che “l’intervista di La Repubblica tocca
argomenti archiviati dall’inchiesta già chiusa
ma rischia di aprirne un’altra per falso in
bilancio, non circoscritta al Giulianova”,
ribadendo che “se non verranno presentate
prove circa le accuse mosse scatterà la denuncia
per diffamazione” nei confronti della
testata romana. |