Crisi Giulianova:
Come prima,
più di prima. Stipendi non pagati, fallimento rimandato
Giulianova, 26.6.2012 - Niente di nuovo sotto il sole
(offuscato) del Giulianova Calcio. Come prima, più di prima. Il
giudice fallimentare del Tribunale di Teramo, Flavio Conciatiori,
nell'udienza di questa mattina non emesso alcuna sentenza
sull'istanza di fallimento della Julia Servizi nei confronti
della società giallorossa dalla quale vanta un credito di 60
mila euro di bollette di gas metano non pagate. Il giudice,
limitandosi a prendere atto che il Giulianova Calcio non ha
ancora fatto fronte all'incombenza, ha concesso un ulteriore
tempo di tre mesi, fino a settembre, per sanare il debito.
Dovrebbe essere l'ultima chance per D'Agostino, altrimenti verrà
dichiarato il fallimento del Giulianova. Niente di nuovo nemmeno
sul capitolo degli stipendi ai tesserati fino ad aprile, che
dovevano essere pagati entro ieri. Sono rimasti bloccati e, a
questo punto, si profila lo scenario che abbiamo ipotizzato ieri
(leggi sotto).
Correlati
Documentazione
per gli stipendi predisposta in attesa del bonifico. Lo
scenario.
Domani la sentenza del giudice fallimentare
sulle bollette del gas
Giulianova,
25.6.2012 - Il presidente D'Agostino si è reso
irreperibile per l'intera giornata. Assicurano che è stato
impegnato full time a predisporre i versamenti degli
stipendi del terzo trimestre del campionato scorso da esibire in
Lega entro la giornata, mentre i giocatori telefonavano per
avere notizie in proposito. Documentazione pronta, mancava il
bonifico che, di solito, D'Agostino trasmette per conto suo.
Domani dovrebbe essere noto se lo ha fatto. Altrimenti?
Altrimenti l'iscrizione al campionato non verrebbe pregiudicata
perchè la società avrebbe tempo fino al 15 luglio per mettersi
in regola, ma scatterebbe la penalizzazione di un punto nella
prossima stagione. E allora non è escluso che D'Agostino,
accettando la penalizzazione, rimandi il pagamento degli
stipendi ai primi di luglio, dopo avere incamerato i soldi dalla
Lega per i diritti televisivi pregressi e per le cessioni di
Dezi e Bontà, pensando nel frattempo alla scadenza di domani in
Tribunale, giornata di sentenza sulla questione delle bollette
del gas metano, anche se ha dato mandato al suo legale di
occuparsi della risoluzione del problema con il Comune. Il
"pezzo forte", però, è il 30 giugno, termine di scadenza del
versamento dei 300 mila di fidejussione per l'iscrizione alla
Seconda Divisione. D'Agostino, forse anche perchè "costretto"
dalle situazioni contingenti, sembra volerci provare con l'aiuto
di imprenditori amici, avendo ribadito di non potercela fare a
iscrivere la squadra e ad andare avanti da solo. La sensazione è
che il Giulianova sembra vicino più che mai a lasciare il calcio
professionistico.
Pagamento
degli stipendi, D'Agostino avrebbe ottenuto l'"anticipo"
da una banca
Giulianova,
25.6.2012 - Quella
di oggi si annuncia come una
giornata fondamentale per il Giulianova Calcio, un primo
vero banco di prova per le sue sorti future. Il presidente
D’Agostino è chiamato a rispettare la scadenza del saldo degli
emolumenti di tutti i tesserati fino ad aprile scorso. Il
presidente, tramontata ormai la trattativa per l’ingresso in
società del gruppo Mattucci, avrebbe trovato un istituto di
credito disposto ad anticipargli la somma necessaria (70 mila
euro) per tenere fede alla scadenza odierna in attesa che dalla
Lega arrivino, a partire dal 1 luglio, i soldi dei diritti
televisivi della Legge Melandri (sui 170 mila euri) e i soldi
della cessione definitiva di Dezi al Napoli e di Bontà alla
Reggina (oltre 150 mila euri). A questi soldi vanno aggiunte
alcune decine di migliaia di euri di valorizzazione dei giovani
utilizzati in prestito, senza contare il credito di 200 mila
euri che D’Agostino reclama dal Comune. In teoria D'Agostino
avrebbe una buona copertura iniziale per l’iscrizione al
prossimo campionato di Seconda Divisione, ma nei fatti sulla
testa del presidente pendono due spade di Damocle: il debito
fisso con Equitalia e l’udienza fissata per domani dal giudice
fallimentare del Tribunale di Teramo per le bollette del gas
metano di Fadini e Castrum non pagate alla Julia Servizi.