GIULIANOVA,
1.4.2016 -
Ricordate il coro della
curva ovest "salta con noi
Ugo Dragone"? Bei
tempi, quelli. Ugo Dragone
(nella foto di
abruzzocalciodilettanti.it)
era il terzino del
Giulianova che nel
1993/94 trionfò nel
campionato di Serie D
con Francesco Giorgini
alla guida e lo fu anche
nella
stagione successiva
1994/95 in C2, nella
formazione allenata da
Gianni Simonelli. Due
campionati in
giallorosso da
condottiero, simbolo
dello spirito del Fadini,
perciò idolo della
curva. Dragone, 53 anni
compiuti lo scorso 7
dicembre, assicura di
non avere mai perso
quell'animus pugnandi
da uomo in trincea. A
letto con la febbre, il
nuovo allenatore del
Giulianova oggi non ha
potuto prendere subito
contatto con la squadra,
lasciando al suo
collaboratore tecnico
Andrea Scarpantoni,
il compito di condurre
la partitella disputata
dal Giulianova al Fadini
a ranghi completi e
misti, in vista del
derby casalingo con il
Chieti. Sugli spalti
andirivieni degli ultras in stato di
contestazione nei
confronti dell'avvocato
Berardo D'Antonio e
della dirigenza per la
situazione di caos in
cui è precipitato il
Giulianova. Dalla sua
Montesilvano,
"salta con noi Ugo
Dragone" non ha mancato
di lanciare il suo grido
di battaglia: «La
chiamata di D'Antonio è
stata una piacevole
sorpresa. Ho accettato
con grande entusiasmo
perchè Giulianova mi ha
dato tanto e spero di
ripagarla, nel mio
piccolo, cercando di
trasmettere la mia
grinta e il mio
entusiasmo alla squadra
- il primo commento
del tecnico -. So che
l'impresa della salvezza
è molto difficile ma noi
dobbiamo solo pensare
che adesso comincia un
mini torneo di 6 partite
nelle quali sono
previsti diversi scontri
diretti da vincere ad
ogni costo, con il
coltello tra i denti.
Non è più tempo di
fronzoli, non sono uno
che guarda tanto al
gioco».
Dragone, che ha girato
molte panchine abruzzesi
dalla Serie D alla
Promozione, è tipo che
bada al sodo, insomma,
per riuscire nel
miracolo. Ed in questa
sua ricerca dell'impresa
disperata non può non
confidare sull'apporto
del pubblico del Fadini:
«Io conosco la carica
che possono dare i
tifosi giallorossi, un
peccato che questi
ragazzi non hanno potuto
conoscerla. Se
riusciranno ad esprimere
lo spirito del Fadini, è
possibile, però,
arrivare all'ultima
giornata in casa contro
il Monticelli con
qualche chance di
farcela». Dragone,
così come lo stesso
Scarpantoni, che è stato
allenatore della
Juniores giallorossa due
anni fa e non ha battuto
ciglio nell'accettare di
tornare nonostante non
fosse stato trattato
benissimo dalla
dirigenza di allora, non
teme ripercussioni per
le vicende societarie nè
eventuali fughe da parte
di quei giocatori voluti
da Gelsi: «Noi daremo
spazio anche ai giovani
locali per raggiungere
l'obiettivo che ci siamo
prefissi». |