Fim e Fiom provinciali: «Ancora
troppi dubbi sul futuro»
TERAMO, 16.11.2020 -
Si è
tenuta oggi l’assemblea sindacale alla BETAFENCE di
Tortoreto per discutere l’esito dell’incontro convocato
venerdì scorso dall’Assessore al Lavoro della Regione
Abruzzo.
È stata
intanto sottolineata negativamente l’assenza, nonostante
l’invito, di rappresentanti di Betafence Italia: alla
riunione hanno partecipato l’Assessore Quaresimale con
il suo staff e due consulenti incaricati dal gruppo
Praesidiad di gestire la ristrutturazione, ma nessun
dirigente locale. Oltre agli assetti del management,
desta preoccupazione anche l’emorragia di competenze che
si sta vivendo: il clima di incertezza sta facilitando
l’uscita di lavoratori con ruoli di rilievo, ponendo una
pesante ipoteca negativa sul futuro produttivo.
A ciò si
somma quella che è stata l’unica certezza esplicitata
con chiarezza dal gruppo Praesidiad: l’esistenza di
esuberi del personale.
Di contro,
senz’altro va letta positivamente la volontà di rivedere
il piano comunicato a luglio che prevedeva la chiusura
totale dell’attività produttiva a Tortoreto, il
trasferimento di questa in Polonia ed il mantenimento di
soli 20 posti di lavoro. Attualmente, grazie alla
fortissima mobilitazione sindacale dei mesi scorsi,
l’azienda ha dichiarato di voler mantenere una parte
della produzione a Tortoreto, non chiudendo quindi più
completamente l’attività produttiva, puntando però solo
su un tipo di prodotto.
Questa
scelta salva una parte del personale dal licenziamento,
ma ne condanna un’altra, di cui non si conosce ancora il
numero, alla disoccupazione e per questo è stata
ribadita la necessità che l’azienda tiri fuori
definitivamente quei numeri che fino ad oggi non è
riuscita a produrre. Numeri che dovranno essere discussi
nel merito: non ci si accontenterà di soluzioni
preconfezionate da “prendere o lasciare”, ma si
pretenderà con forza che nessuno venga lasciato indietro
e che si cerchino quindi le soluzioni migliori perché
l’impatto delle scelte non ricada sulle spalle di chi,
in questi anni, ha consentito all’azienda di guadagnare
ed andare avanti.
Non è
ancora quindi il momento di festeggiare, né quello di
arrogarsi meriti determinati dalla casualità dei tempi e
dagli sforzi di altri, e sicuramente il clima vissuto in
azienda non è quello entusiastico dei titoli di alcuni
quotidiani che davano la pratica come risolta: la vera
sfida inizia adesso e sarà importante capire quanto
l’azienda davvero voglia mantenere la parola data
riducendo al minimo l’impatto sociale delle proprie
scelte e come consolidare il futuro della fabbrica
teramana.
Il primo
banco di prova ci sarà questa settimana: Praesidiad ha
comunicato che informerà ufficialmente clienti e
fornitori della revisione del piano di delocalizzazione
in Polonia e del mantenimento di Tortoreto. Vedremo se
sarà davvero così, come si vedrà se al prossimo incontro
previsto tra circa un mese, finalmente si conoscerà
l’esito dell’approfondimento che partirà in questi
giorni con un gruppo di lavoro composto da consulenti
esterni e personale interno, su quali produzioni tenere
a Tortoreto, come gestire il consolidamento
dell’attività e come evitare soluzioni drastiche per chi
dovesse continuare ad essere considerato in esubero.
Passaggi e
scelte che sarà opportuno vengano confermati su un
tavolo ministeriale che dovrà tornare ad essere centrale
per il prosieguo della vertenza: bene la celerità della
convocazione in regione, ma ora deve essere anche il
Governo nazionale, oltre quello abruzzese, a sostenere
la battaglia per il mantenimento occupazionale e
produttivo a Tortoreto.
Nei mesi
scorsi è stato dimostrato che lavoratrici e lavoratori
della BETAFENCE, insieme a FIM e FIOM di Teramo, hanno
la forza e l’intelligenza per combattere una battaglia
il cui epilogo è ancora molto lontano, una battaglia per
la quale l’ascia di guerra non può ancora essere
sepolta.
Segreterie provinciali FIM
CISL e FIOM CGIL Teramo
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