(GIULIANOVA, 24.10.2014)
- “Il viaggio delle LL. MM. è avvenimento
troppo solenne perché da noi se ne cessi di
parlare così presto”. Giusto: se, tuttavia,
la cronaca della regale sosta è stata
deferentemente celebrativa, i nuovi commenti
dell’anonimo giornalista del “Corriere
Abruzzese” si appalesano, dopo qualche giorno,
meno ingessati.
“Ostacoli
d’ogni sorta si ebbero, discrepanze nella
Commissione, tempo ristrettissimo, poca o
nessuna cooperazione in coloro che più avrebbero
potuto darla”. Sul “buffet”, poi, decisamente
savoiardo, i disparati giudizi consigliano di
sorvolare. Vien fatto di pensare -aggiungiamo
noi- che i
Sovrani avrebbero apprezzato preparazioni magari
più rustiche, ma territorialmente ispirate.
“I Sindaci erano quasi tutti al loro posto, Il
Consiglio Provinciale in maggioranza, la
Magistratura al completo, le Associazioni erano
tutte, gli Uffici Pubblici risposero
all’appello. Peccato che tutta questa gente
rispettabile fu in pieno disordine e le
presentazioni non furono fatte! Questo è stato
l’errore della festa non piccolo né di poca
importanza, perché ha prodotto del malumore in
molti”.
Insomma,
passata la processione, le polemiche
localistiche non si fanno pregare: la
sottolineatura che al Sindaco teramano non sia
stato possibile conferire col Re fa supporre
rimostranze istituzionali, mentre la
distribuzione dei biglietti definita “sregolata”
induce ad ipotizzare stizzite doglianze.
Ascrivibili, invece, alle note positive: il non
formale compiacimento dei “Figli del Re
galantuomo” per la calorosa accoglienza;
l’ammirazione per il “padiglione reale”
artisticamente concepito dal Della Monica;
l’apprezzato commento musicale delle numerose
bande intervenute da Città S. Angelo fino a
Castellalto; e naturalmente l’attenzione
generale, concomitante con un evento riscontrato
pure dalla Gazzetta Ufficiale del Regno,
riverberatasi sulla cittadina rivierasca (che,
nel 1894, giovandosi del particolare estro di
Raffaello Pagliaccetti, inaugurerà, in memoria
di altra visita regia occorsa nel 1860, un
bronzeo monumento a Vittorio Emanuele II).
A
Grottammare, a Porto S. Giorgio, a S. Benedetto,
quindi a Montesilvano e Pescara, ha sostato
l’augusto convoglio proveniente da Ancona per
Chieti, ma a Giulianova, giuntovi all’ora di
colazione, fu altra cosa.
Giornate di giubilo seguiranno quella del 13
novembre 1878, ma anche di forte apprensione per
gli sventati attentati del 16 a Foggia e del 17
a Napoli: prodromiche prove della tragedia
monzese del 29 luglio 1900. |