L'AQUILA,
01.7.2015 –
«Una vera e propria rappresentazione teatrale
dal sapore quasi farsesco quella che si è tenuta
ieri pomeriggio in Regione per discutere, ancora
una volta, della chiusura dei punti nascita di
Atri, Ortona, Penne e Sulmona».
Con queste parole il Consigliere regionale M5S,
Riccardo Mercante, ha espresso il suo disappunto
a seguito dell’incontro con il Comitato percorso
nascita svoltosi in Regione nel corso della
Conferenza dei Capigruppo.
«La riunione
organizzata con una delegazione del CPNR
– ha commentato Mercante – avrebbe dovuto
essere diretta ad individuare una proposta
alternativa alla chiusura dei quattro punti
nascita abruzzesi decretata lo scorso 11
febbraio dal Commissario ad acta, Luciano
D’Alfonso. Un ulteriore tentativo, da parte
nostra, per bloccare lo sciagurato piano messo
in atto dal Governo regionale che, con la scusa
della riduzione della spesa pubblica, sta
continuando a tagliare servizi essenziali ed a
scaricare il peso di gestioni malsane
esclusivamente sui cittadini e, soprattutto,
sulle fasce più deboli della popolazione.
Questa maggioranza
– ha continuato Mercante - ci aveva già
lasciato esterrefatti nei mesi scorsi quando,
nonostante fosse chiara la volontà del Consiglio
regionale, espressa con la risoluzione approvata
nella seduta consiliare del nove aprile, aveva
contraddetto tale volontà proseguendo lungo la
scia tracciata dal decreto commissariale n.
10/2015. Ma il vero colpo di scena, che dimostra
tutta l’abilità dell’Assessore Paolucci nel
gettare fumo negli occhi dei cittadini
abruzzesi, è arrivato ieri pomeriggio. Mentre,
infatti, stavamo assistendo a quello che veniva
spacciato, da questo Governo regionale, come un
tentativo per salvare in extremis i quattro
punti nascita, mentre i Sindaci dei territori
interessati ed i rappresentanti dei vari
comitati tentavano in tutti i modi di tutelare
i loro ospedali, mentre i cittadini protestavano
sulle strade fuori dai cancelli della Regione,
faceva bella mostra di sé, sull’Albo pretorio
della Asl di Teramo, la deliberazione n. 855 del
29 giugno con la quale il manager Fagnano ha
disposto la chiusura definitiva del punto
nascita di Atri. Una vera e propria beffa ordita
dalla maggioranza a danno di tutti e che
dimostra ancora una volta come il modus operandi
del Presidente D’Alfonso e della sua Giunta sia
quello di rassicurare gli abruzzesi con false
promesse ed espedienti di facciata mentre tutto
viene deciso nell’oscurità delle stanze di
Governo e nell’assoluta noncuranza della volontà
generale.
Il punto nascita di
Atri – ha concluso Mercante – dovrebbe
chiudere definitivamente i battenti, secondo
quanto scritto nella delibera, a novembre
prossimo, danneggiando irrimediabilmente una
ampia porzione del territorio teramano che,
nell’ospedale San Liberatore, ha il suo
principale punto di riferimento. Occorrerà ora
vedere cosa penseranno i cittadini di questo
brutto episodio della gestione di governo
dalfonsiana». |