NEW YORK,
27.3.2015 –
No, questa
volta, gentili lettori troverete 20 domande
stillate, diverse da quelle che illustrano
settimanalmente un personaggio del palcoscenico
cordato. Motivo? Correva il 1960, alle Olimpiadi
di Roma, un giovane diciottenne del Kentuky
falciava un solido gruppo di giovani stranieri e
portava a casa una brillante medaglia d’oro col
titolo mondiale della massima categoria e
prontamente si convertiva alla fede islamica,
cambiando il nome di Marcellus Cassius Clay
in Muhammad Ali. Ha inizio così una
brillante carriera con tante medaglie, due delle
quali, quella della “Pace” (in Germania) e
l’altra della “Libertà” concessa dal Presidente
George Bush.
Da quel
giorno la storia della vita di Marcellus iniziò
a marciare velocemente verso l’apoteosi
mondiale.
Quando
nel 1977, nella magnifica tenuta alpestre di
Dear Lake, nacque Aila Ali si aprì il
cielo al grande genitore che subito dichiarò:
«Un giorno diverrà campionessa dei “leggeri"»
e la magnifica fanciulla in breve ottenne
trionfi, medaglie ed anche il marito, Curtis
Comway, ”eroe” del football americano.
Memorabili i discorsi, le dichiarazioni, i
“dictat” emessi dal linguacciuto genitore,
durante la sua strabiliante carriera che la
stampa mondiale, semicredente, riportava,
consenziente, per onor di pace o per i numerosi
K.O., che gli stessi avversari hanno definito
”poderosi, distruttivi”, non esclusi coloro che
definirono Ali "grande rivenditore di successi
tiepidi".
La penna di Lino Manocchia
20 DOMANDE A...MUHAMMAD
ALI
In
occasione di una serata sportiva organizzata
dalla Boxe Ring a Roma, vi fu grande
movimento.
A noi di
Boxe Match interessava rivolgere 20 domande
ad Ali il quale, però, fu chiaro nel
rispondere:
«Io non
desidero cooperare con le 20 Domande.
Orbene, mandi meno risposte alla sua Rivista e
chieda al giornale di defalcare la differenza
dal suo salario. Capirà - prosegue Ali -
io non bramo essere allineato agli altri, e alla
fine dimostrerò quanto grande son io».
Campione, please, vuoi descrivermi Ali con tre
aggettivi?
«Compassionato, onesto, pronto a difendere la
verità. Si, questa è la verità, ma lei qualche
volta ha scritto qualcosa di diverso nei miei
riguardi. E non è giusto!»
Vorresti
punirmi?, chiesi
"Il
campione mi si avvicina, stringe i pugni e con
un gesto “divertito” fa finta di colpirmi con
la sua arma preferita, il destro al mento"
(foto di
Adriano Manocchia).
Passato il
momento euforico, il cronista incalza:
la
cronaca ha avuto molta risonanza per il tuo
pensiero “anteguerra” del Vietnam, vuoi farci un
quadro di quell’epoca?
«Confesso
che io personalmente non so nemmeno dove si
trova il Vietcong. So soltanto che quella gente
non mi chiamava “nigger" (negro)»
Ali,
quanto profondo è il tuo interesse per le
“omelie” del leader islamico Malcolm X?
«Let’s stop
(fermiamoci). La stampa ha falsificato
sino ad ora tutte le mie più belle qualità. Sono
stufo di essere al centro dei dibattiti
politico-spirituali. Cambiamo binario»
Chi dei
tuoi avversari consideri il più pericoloso sul
palco cordato?
«Ce ne sono
pochi ma rispetto Rocky Marciano, un
grande pugile. rispetto Sonny Liston ed
anche Joe Frazier e qualche altro peso
massimo»
Hai mai
avuto paura sul ring?
«Non
ricordo quella parola ed il momento. Quando si
indossano i guantoni, ci si sente giganti ed i
colpi vengono più duri»
Senza
dubbio possiamo dire che oggi tu rappresenti la
“Zecca”, sei ricco, rispettato…
«Sta scherzando o sta facendo i conti alla mia
tasca? Ma mi dica questo: Lei è un ottimo
giornalista e guadagna tanti dollari vero?»
Sorride….e
riprende «Tutti i giornalisti vogliono fare i
conti con le borse personali, ma che anche lei
fa parte del Ministero delle tasse?»
Giorni
or sono hai dichiarato che presto diverrai
ministro di Allah. Confermi?
«Non so.
Tutto dipende dal leader religioso musulmano. Mi
piacerebbe poter lanciare messaggi religiosi a
milioni di afro-americani»
Ti
piacque veramente il combattimento e vittoria
del match di Miami?
«Voi
giornalisti non siete mai soddisfatti di quello
che vedete. Mezzo mondo si concentrò su quei sei
round (che il cronista pronosticò in
pieno; n.d.r) e lei non trova nulla da dire?»
La risposta
fu annaffiata da un buon Montepulciano che Alì
gradì fortemente.
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