NEW YORK,
5.5.2015 –
William Harrison Dempsey, o Jackie Dempsey, detto
il "Manassa Mauler, ovvero uno dei più grandi
pugili della storia guantata, il "massacratore"
dallo stile di combattente mobile, assai
moderno, che conservava gelosamente il suo
palmares ricco di nomi dei "mostri sacri” del
ring, la cui maggioranza apparteneva a lui, il
"grande Jack”, padrone del rinomato locale lungo
Broadway.
Bastava ricordargli una voce del "si dice"
circa un suo combattimento per infiammarlo e
scatenarlo al punto da fargli considerare la
"press, bugiarda e nemica di un gentleman, e che
non conosceva il campione del mondo dei pesi
massimi".
La storia risale all'incontro che il
4 luglio
1919
fece furore a Toledo nello stato dell'Ohio
(foto di apertura).
Jack incontrò da sfidante un colosso di nome
Jess Willard, campione del mondo dei pesi
massimi, che i pugni di Dempsey spedirono al
tappeto dopo appena 3 round.
Sin qui, sembrava tutto "onesto", se non che il
solito "si dice" rivelò che il manager di
Dempsey avrebbe applicato nei guantoni del suo
pugile "il gesso di Parigi", che addirittura
distrusse l'avversario.
Ovviamente la stampa si sbizzarrì a risaltare la
voce a caratteri cubitali. Il cronista ebbe
l'occasione di esaminare i guantoni insieme ad
un esperto del mestiere.
Tutto apparve chiaro, onesto, e Dempsey registrò
un altro glorioso incontro della sua carriera,
la quale tra l’altro emerse anche nel cinema.
Dempsey ne era entusiasta, completando 14 film
di genere vario. La fine del grande campione
giunse all'età di 88 anni.
La
penna di Lino Manocchia
20 DOMANDE A… JACK
DEMPSEY
L’ex Manassa
Mauler ha sempre propugnato la creazione di un
Commissario straordinario per il boxing
americano. Malgrado gli affari assorbissero le
giornate del grande ”massimo”, la boxe è rimasto il
primo amore. Nel suo restaurant in Broadway,
Dempsey ha risposto alle rituali 20 domande da
noi rivolte per “Boxe Match”.
Lei è stato il
propugnatore del Commissariato nazionale. Il
suo sogno, diverrà realtà?
«Sembra di si. Il
defunto senatore Kefauver me lo promise. A
giorni la proposta si tramuterà in legge»
Dunque Lei
accetterebbe la carica di Commissario?
«No,
ma potrei suggerire dei nomi che sanno il
mestiere e non politicanti»
Quali benefici ne
trarrà la boxe?
«Immensi. Il
Commissario, se ha pugno di ferro e
polso fermo ,
eliminerà tutta la feccia che vegeta aggrappata
al pugilato americano. Il resto
è
questione di tempo»
Ma la Tv è il
male principale del pugilato Usa?
«Si, ma anche
quella andrà a farsi benedire a Settembre»
Quanti piccoli
centri di allenamento esistevano ai suoi tempi?
«Centinaia. Oggi
si possono contare sulla punta delle dita»
Avrebbe
paura di Rocky Marciano a parità di età?
«Non saprei, ma
non ho mai temuto nessuno»
Dica, con tutta
franchezza: a Toledo (Ohio), 1919, aveva il
“gesso di Parigi” nei guantoni che distrussero
il potente Willard?
«Lei ha scritto
molto a proposito, ha veduto i guantoni
e sa la verità.
Debbo ripetermi?»
A
casa, comanda lei o la signora Diana (nata
a
Trieste ndr.)?
«Lei, perchè sa
cucinarmi certi maccheroni gustosi!»
Lei Jack
è’ ricco?
«Che domanda!
Vivo, sto bene, sono felice, che altro vuole?»
Come fa a tenersi
in forma?
«Dormo, mangio,
faccio esercizi, cammino moltissimo»
Tornerebbe a
combattere?
«Senz’altro, ma
con l’esperienza che ho adesso»
Considera Clay un
vero campione?
«Vuole che mi
metta a ridere sguaiatamente?»
Che ne
pensa del boxing italiano?
«E’ stato sempre
ammirato da me e dagli americani. Ha fornito e
fornisce ottimi elementi»
Crede che Liston
sia associato con “qualcuno”?
«Vuol rivolgermi
un’altra domanda?»
Quanto tempo ci
vorrà per ricondurre la boxe
americana al
giusto livello?
«Circa 3 anni.
Intanto…vegetiamo»
Chi è stato, dopo
di lei, il più grande tra i grandi?
«E’ difficile
dirlo. Non so. Louis, Marciano, Tunney,
Canzonieri e…Dempsey. Le piace così?»
Le piacque
l’incontro di Miami?
«Quale, quello tra
dilettanti? O quello per il titolo?»
Fu una truffa?
«Lei torna
facilmente sull’argomento…Io passo»
Che avrebbe fatto
a Clay al posto di Liston?
«Non ci avrei
combattuto»
Vuol rivolgermi
una domanda?
«Si, un’altra
volta.!!!!» |