NEW YORK,
21.6.2015 –
Il 26 maggio 1969
bussava alla porta dei pesi medi, dove lo
attendeva il campione del mondo dei “leggeri”,
l’italico Nino Benvenuti per un incontro molto
impegnativo. L’avvenimento era la conclusione di
pronostici, accuse e compromessi che frenavano
la corsa alla quale desideravano entrare Joe
Archer, Sandro Mazzinghi ed il nigeriano Dick
Tiger, mentre l’unico ignorato, sognante una
prova col titolare italiano, era Joey Giardello
che incolpava gli organizzatori italiani i quali
promettevano un oceano mentre la realtà mostrava
soltanto un minuscolo pantano. Quando incontrai
Carmine Orlando Tilelli
(Brooklyn,
16 luglio
1930-4
settembre
2008),
più noto appunto come Joey Giardello, campione
del mondo dei “Medi”
dal 1963 al 1965, che la
International Boxing Hall of Fame
ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni
tempo,
gli chiesi di rispondere alle domande per
“Match Box”
. Innalzando le braccia al cielo, l'italo
americano esclamò:
«Evviva,
forse il mio sogno si avvera»...
Per la verità "l’oriundo della Pennsylvania",
primo di sette fratelli, non sapeva nulla di
preciso ed aveva già percorso molta strada,
sognando, appunto, di poter andare un giorno in
Italia ed incontrare Giovannino ”Nino”
Benvenuti. Ma quel fatidico 26 maggio vide
invece Dick Tiger battere
Nino ai punti, mercè l’aiuto di giudici
bisognosi di lenti…
La
penna di Lino Manocchia
20 DOMANDE A…
JOEY GIARDIELLO
Nel corso di
questa intervista, Giardello parla chiaro...
Joey è vero
o no che ti batterai con Tiger, prima che con
qualsiasi altro?
«Non
è ancora deciso»
Ma le notizie di agenzia stampa...
«Parole,
tempo sciupato inutilmente»
Chi desideri incontrare allora?
«Benvenuti»
E’ vero che parlasti con un emissario italiano
dopo il match di Atlantic Beach?
«Io
non so nulla e non ho avuta alcuna proposta»
Dove
vorresti incontrare Benvenuti?
«Non
ha importanza, l’interessante è la borsa»
Hai paura di Benvenuti?
«Chi,
io? Ma scherza o mi stuzzica?»
Insomma, vuoi
Benvenuti e
dove?
«Daccapo!
Qui a New York, ben venga, ma quando?
(e intona un
motivetto passato di moda)»
A
casa, chi e’
il “capo", tu o la signora Rosalia?
(chiedendo scusa alla moglie)
«Io,
naturalmente»
E cosa fai
quando non ti alleni?
«Leggo,
guardo la tv. Leggo e leggo tutto purche’ sia
stampato su carta»
Qualcuno ti ha definito “borioso”, come mai?
«Lo
chieda a "qualcuno". Io non lo sono»
I tuoi sono italiani, ne sei fiero?
«Io
sono italiano al cento per cento, oltre che
americano»
Quanto pagasti il contratto al
tuo manager?
«Tante migliaia
di dollari»
Sei ricco ora?
«No,
io sono un modesto lavoratore del quadrato.
Ancora
non sono ricco come Liston»
Quanto
vorresti per batterti in Italia?
«Si
facciano avanti gli organizzatori. Ma ho paura
che sono tutte bolle di sapone»
Non
stimi i promotori italiani?
«Che
vuole, sino ad ora ho ascoltato soltanto parole.
I fatti contano»
Che ne pensi del match Liston-Clay?
«Un
buco nell’acqua e tante migliaia di dollari
nelle loro tasche»
Ti piace Clay?
«E'
un buon giovane, ma non
un grande
pugile»
Quando ti ritirerai dal ring, cosa farai?
«E
chi lo sa. Mi dica lei, quando smette di
scrivere, che farà?»
Qual è il momento più bello della tua giornata?
«Quando
sono in maglietta e calzoncini, questo smoking
mi da ai nervi»
Hai
qualche aspirazione inappagata?
«Battermi
con Benvenuti e fare tanti soldi. Voglio fare un
regalo ai miei genitori che sono tanto buoni.
Debbo a loro la corona mondiale» |