NAVELLI (Aq),
29.01.2013
(Numero 13) -
Navelli (Aq) Alt m.760 Nome abitanti:
Navellesi N° abitanti: 614 Patrono: San
Sebastiano, 20 gennaio
Fa parte della Comunità Montana Campo Imperatore
– Piana di Navelli. E’situato nell’Abruzzo
Ulteriore II. Il borgo è diviso in due, una
parte più antica, detta Spiagge grandi, di
carattere piuttosto medievale. Oggi questa parte
è del tutto scomparsa. La parte più nuova, di
carattere rinascimentale, detta Spiagge piccole,
vanta cappelle, palazzi signorili e case
patrizie disposte in un intersecarsi di antichi
vicoli.
Il toponimo
è incerto. Sembra derivi da nava, conca o
novelli, l’unione di nove ville in un unico
castello.
Stemma:
nave flottante sul mare, cinque banderuole, una
croce in campo d’oro e una corona ducale
Chiese e monumenti:
Chiesa di San Sebastiano (XVII sec),
costruita sui resti di una precedente chiesa,
elementi architettonici importanti: loggia,
portone in legno intagliato. Chiesa del
suffragio, in stile rinascimentale,
inizialmente utilizzata come chiesa cimiteriale
delle famiglie nobili. Elementi di rilievo:
altare dedicato a San Gregorio, icone della
Confraternita della buona morte. Chiesa
del Rosario (XVIII sec), dove spiccano per
magnificenza, l’organo con decorazioni in oro
risalenti all’epoca barocca. Chiesa di Santa
Maria in Cerulis, la più antica, risale all’XI
sec, sorge nella parte cimiteriale sulle rovine
di un tempio italico.
Numerose sono le strutture civili presenti nel
paese, da Palazzo Piccioli, a Palazzo
Mancini – Marchi – Piccioli, arricchito
dalla Cappella di San Gennaro, da Palazzo De
Roccis, con pavimenti a mosaico, per questo
detto del milionario, al Palazzo Baronale,
anche detto Santucci, eretto nel seicento su di
un’antica fortezza. Si accede da un ampio
cortile con pozzo centrale, loggiato superiore
con arcate a tutto sesto. Ancora Palazzo
Onofri, risalente alla fine del 1400,
Palazzo Cappa con annessa Cappella di San
Pasquale.
Folklore:
Sagra dello zafferano e dei ceci, principali
prodotti agricoli del territorio. Arricchisce la
sagra la sfilata in abiti tradizionali, che si
diversificano dagli abiti della Conca Peligna e
della fascia costiera. Il famoso palio degli
asini, nato come presa in giro del palio di
Siena; Festa della Madonna del Gonfalone,
processione delle Sette Allegrezze con cesti
votivi ricolmi di pane benedetto da offrire ai
fedeli, la cosiddetta panarda. Pranzo succulento
dove confluiscono piatti contadini e intingoli
prelibati preparati per devozione verso la
Madonna.
Agricoltura:
produzione e coltivazione a mano dello
zafferano, detto oro rosso da tutti i cuochi.
Sottolineo che per ottenere un chilo di
zafferano si sfogliano circa duecento mila fiori
della violacea piantina. Da tutti è ritenuto più
pregiato lo zafferano confezionato in fili o in
stimmi. Dallo zafferano si ricava anche un buon
liquore aromatico distillato artigianalmente. E’
presente anche la produzione di olio di oliva.
Prodotti tipici:
Dai primi piatti: ceci in umido, gnocchetti e
ceci, risotto allo zafferano. I secondi piatti:
agnello arrosto, costatine d’agnello allo
zafferano. Tra i dolci si ricordano i nocci
interrati (mandorle incrostate di zucchero). |