Pescara,
6.10.2012 (Numero 16) -
Del decoro a
tovaglia riportato sulla ceramica popolare
abruzzese e su quella di Rapino in particolare
non si conoscono ancora le radici.
Probabilmente,
l’ispirazione potrebbe derivare dai tovagliati
di produzione casalinga, tessuti realizzati a
mano con i vecchi telai di famiglia.
Le principali
tematiche decorative che caratterizzano le
stoffe dei tovagliati casalinghi sono: il
rigato, la linea spezzata e il quadrettato.
Il primo motivo
evoca il percorso dei fiumi nelle valli e
conseguentemente l’acqua, simbolo di fecondità;
il secondo ricorda gli alti e bassi della vita e
il terzo rimanda all’architettura interna degli
ambienti domestici.
A questi
precedenti manifatturieri potrebbero essersi
ispirati i ceramisti di Rapino. Guardiagrele e
Bucchianico, paesi non molto distanti dal centro
ceramico di Rapino, sono stati e restano, in
area chietina, i luoghi di maggior produzione
dei tovagliati a quadretti, cromaticamente
tessuti in blù, in rosso, in verde e in marrone
tendente al ruggine. Dal quadrettato dei
tovagliati deriva, probabilmente, la struttura
decorativa riportata su alcuni servizi ceramici,
i cui pregi principali risiedono nella
funzionalità e nella resistenza all’usura.
Piatti, zuppiere,
salsiere e boccali, decorati a quadretti, si
sarebbero coordinati, sulle tavole imbandite,
proprio con i tovagliati casalinghi.
A differenza del
quadrettato dei tessuti casalinghi, determinato
da precise linee rette, derivanti dall’intreccio
dei fili dell’ordito con i fili della trama, i
riquadri delle ceramiche sono costituiti,
invece, da linee serpentine, che hanno
l’andamento delle onde marine.
Ondulate, ma di
colore diverso e più sottili,infatti, sono le
linee che collegano i vertici dei quadrati
ceramici con al centro dipinti semplici fiori
quadrilobati. Al motivo a quadretti riportato
sui servizi di ceramica è stato dato il nome di
decoro a tovaglia.
Se si considera,
però, la consistente diffusione della ceramica
del Monregalese in area chietina, produzione
ceramica che vanta motivi a tovaglia
prodotti da diverse ditte piemontesi (cfr. Carlo
Baggioli, La ceramica vecchia Mondovì,
Torino, Omega arte, 1973 ), si complica, per gli
studiosi di abruzzesistica la ricerca sulle
radici del motivo a tovaglia . Insomma,
il quadrettato a tovaglia è stato
attinto, per imitazione, dalla ceramica
piemontese o dai tessuti a quadretti di
Bucchianico e di Guardiagrele? I dubbi restano!
Il passato è
folto di silenzi. Le referenze storiche mancano!
A proposito del
decoro a tovaglia il ceramologo Franco
Battistella ha scritto: “ Nuovi motivi ispirati
ai decori del Monregalese entreranno nei
repertori ornamentali delle botteghe di Rapino
ancora nei primi decenni del Novecento”.
Del motivo a
tovaglia presento tre opere: un piatto della
bottega Bozzelli, e due boccali, rispettivamente
decorati nella bottega dei Bontempo e dei
Vitacolonna.
La diversa
perizia esecutiva delle botteghe citate emerge
chiaramente. Ogni ceramista esegue la
decorazione a tovaglia liberamente e la
scansione dello spazio restituisce il
quadrettato per libera interpretazione.
Il decoro a
tovaglia rientra in quegli ambiti decorativi
popolari che denotano una forte avversione
verso l’horror vacui.
Infatti, tutte le
superfici restano avvolte da motivi geometrici
nelle cui “riserve”, ripeto, vengono dipinti
elementari decori di carattere
figurativo-naturalistico che costituiscono,
rispetto al quadrettato delle tovaglie, la nota
innovativa di questa popolare decorazione
ceramica. |