PIETRACAMELA (Te),
19.2.2013
(Numero 16) -
Pietracamela
(Te) Alt m. 1005 Nome abitanti: Pretaroli N°
abitanti: 298 Patrono: San Leucio, la seconda
domenica del mese di luglio
Fa parte della Comunità Montana del Gran Sasso
ed è l'unico comune della provincia teramana
totalmente compreso nell'area del Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
E’ situato nell’Abruzzo Ulteriore I. Una
considerazione merita il paesaggio di
Pietracamela, comunità montana di stampo
medievale, radicata ancora oggi alle sue
tradizioni rurali, che è caratterizzato in
prevalenza da pareti di rocce scoscese,
ricoperte da boschi di faggio.
Il toponimo,
che solo nel settecento assume la sua forma
attuale, si può suddividere in due
diverse parti: la prima parte, Pietra, deriva da
Petra, masso sul quale sorge il centro e una
seconda parte, invece, la cui derivazione è
incerta, che ricondurrebbe al masso a forma di
gobba di cammello che si scorge dall’alto o
all’invasione dei Cimerii, da cui Cimmeria o
Pietra Cacumeria, pietra in sommità.
Stemma:
scudo sormontato da corona muraria gialla,
foglie di quercia e di alloro ai lati, montagna
innevata e cammello a due gobbe in rilievo,
immagine che ha sostituito quella di una capra
in precedenza.
Chiese e monumenti:
Chiesa di San Giovanni (XV sec) a pianta
quadrata, elementi architettonici importanti:
rosone antico con orologio, campanile a vela con
due campane. Chiesa di San Rocco (XVI
sec), essenziale nella sua architettura, con
campanile a vela con un’unica campana. Chiesa
di San Leucio (XVIII sec) che, dal
prospetto, induce a ritenere che la struttura
sia ad aula.
Tra gli edifici civili, di particolare effetto è
la Casa Signoretti (XIV sec) elementi
architettonici importanti: finestre bifore,
nicchia con crocifisso in maiolica.
Musei:
Museo delle genti e degli antichi mestieri sito
all’interno del Comune, museo etnografico che
ospita un’esposizione permanente di strumenti ed
oggetti della vita dei campi e della montagna;
Museo degli alpinisti, dove sono raccolte le
testimonianze degli Aquilotti del Gran Sasso.
Folklore:
Tra le manifestazioni religiose si ricorda la
Festa della Madonnina nella prima domenica di
agosto. Il vestito femminile indossato durante
le festività presenta una gonna di colore blu
in lana, un grembiule decorato con forme
geometriche orizzontali allacciato in vita,
camicia bianca di cotone arricciata su collo e
polsi, corpetto variopinto con due coccarde
sulle bretelle. Il fazzoletto di forma quadrata
teso, con una parte triangolare ricadente sulle
spalle, al di sopra del quale veniva posta una
tovaglia rettangolare. Questo capo
abbigliamentario serviva, per eseguire il ballo
del fazzolo. Momento coreutico eseguito in quasi
tutta la zona del Parco. Accessori preziosi sono
la collana di corallo, gli orecchini d’oro e gli
anelli con castoni in pietre dure o in perle.
Agricoltura:
allevamento di suini ed ovini; coltivazione dei
prodotti del bosco.
Artigianato:
intagliatura del legno, realizzazione di bastoni
per pastori, piccozze ed attrezzature di vario
tipo per le ascensioni; lavorazione e produzione
di arazzi, paliotti, ottenuti attraverso telai
ed utilizzati come mantere o fasciatoi;
lavorazione e tessitura dei carfagni di lana
che, le donne coloravano con estratti di erbe e
cortecce di alberi; tessitura anche di semplice
tela bianca per la creazione di camicie, capi
intimi, lenzuola; produzione di paponi,
calzature di corda o di pezza usate anche dagli
alpinisti del posto.
Prodotti tipici:
Maccheroni alla chitarra, piatto ricorrente
nelle cerimonie nuziali; il timballo fatto di
strati di scrippelle, che non può mancare nei
giorni di natale, capodanno e della pasqua; le
scrippelle m busse in brodo di gallina; le
mazzarelle con foglie di indivia sono la portata
obbligatoria nel giorno di pasqua, i ravioli
come primo piatto originale. Tra i secondi sono
annoverati lo spezzatino di capra, l’agnello
alla brace e la pecora alla callara, varia è la
produzione di formaggio, famoso il cacio
marcetto. |